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«Sui Consorzi di bonifica accuse gratuite»

Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente regionale di Coldiretti, Pietro Molinaro sulla vicenda dei consorzi di bonifica e in particolare sul “Sibari-Crati” sulla cattiva gestione dei quali …

Pubblicato il: 22/02/2016 – 16:00
«Sui Consorzi di bonifica accuse gratuite»

Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente regionale di Coldiretti, Pietro Molinaro sulla vicenda dei consorzi di bonifica e in particolare sul “Sibari-Crati” sulla cattiva gestione dei quali nei giorni scorsi, in un’intervista, il presidente di Confcooperative Camillo Nola ha chiamato in causa anche l’associazione di categoria.

Chi confonde l’ex Consorzio di Bonifica Sibari-Crati (dinosauro del passato) con gli attuali Consorzi di Bonifica gestiti dagli agricoltori, certamente ignora i fatti o peggio, strumentalmente, vuole creare confusione. Nel rigettare affermazioni gratuite sui dirigenti Coldiretti amministratori dei Consorzi chiariamo i fatti sia nella loro logica successione che nel merito.
La messa in liquidazione dell’ex Sibari-Crati è avvenuta con la L.R. 12/2005 e le giunte regionali, di volta in volta, hanno nominato i commissari liquidatori. Il completamento e la mancata chiusura della procedura di liquidazione è tutta responsabilità della Regione. Sempre la Regione, continua ad essere inadempiente anche nei confronti dei tre nuovi Consorzi di Bonifica della provincia di Cosenza, considerato che a fine 2009 è stato sottoscritto un accordo tra tutte le organizzazioni professionali agricole, dai sindacati dei lavoratori e i Commissari della Regione per cofinanziare il mantenimento del livello occupazionale trasferito per legge. Tale accordo è contenuto nei decreti istitutivi dei nuovi tre Consorzi. Ad oggi, la Regione deve corrispondere oltre cinque milioni di euro accumulati dal 2011.

MUTUO EX SIBARI-CRATI Il Mutuo proposto dalla Regione è di 36 milioni di euro ed è l’unico impegno preso. Esso è stato contratto responsabilmente per la liquidazione dell’ex Sibari-Crati e il 50% lo stanno pagando i nuovi tre Consorzi. Il mutuo, tra Consorzi e Regione, cosa non trascurabile, è stato stipulato il 7 aprile 2010. Nulla a che vedere con la L.R. 11/2003, (temporalmente distante) che nell’intervista, con una fantasiosa ricostruzione, si vuole far coincidere con il mutuo, alludendo ad uno scambio che non si comprende su che, che cosa e con chi!

L’INTERPRETAZIONE DELLA NORMA Per quanto poi riguarda la lettera a) dell’art. 23 della LR. 11/2003 è bene precisare che la norma fa specifico riferimento a «spese afferenti il conseguimento dei fini istituzionali». Tali spese quindi vanno imputate e ripartite in percentuale tra le diverse attività svolte. In proposito va chiarito che tali attività non solo arrecano benefici specifici agli immobili consorziati, (quindi beneficio di difesa idraulica, beneficio di scolo, beneficio irriguo) ma determinano anche un beneficio generale al territorio del comprensorio consortile ed agli immobili che in esso insistono. Tale beneficio non consiste quindi in un incremento 
del valore dei terreni ma nella conservazione di tale valore. Da qui discende la norma di cui alla lett. a) dell’art. 23 della citata legge regionale la cui frase «indipendentemente dal beneficio fondiario» non equivale a dire «senza beneficio» bensì significa «indipendentemente da un incremento del valore del terreno». Da ciò ne discende che il beneficio per il riparto delle spese di funzionamento non può che essere il beneficio generale discendente dalle attività consortili svolte dall’Ente, che non può che essere ripartito per ettaro su tutti i terreni che,rientrando nel comprensorio consortile, godono di tale beneficio generale. Comunque il costo ad ettaro, per l’attività come sopra descritta, è compreso da 32 euro a 65 euro.

I DIRIGENTI COLDIRETTI AMMINISTRATORI DEI CONSORZI Voglio ricordare che i Dirigenti della Coldiretti non sono abusivi all’interno dei Consorzi di Bonifica bensì eletti in due regolari elezioni, l’ultima a ottobre 2014. Essi si sono candidati e hanno prevalso, nella logica dei numeri, che in democrazia credo che qualcosa valgono. Altre rappresentanze, forse pensando ai mancati pagamenti dei tributi negli anni ai Consorzi, che di fatto impediscono l’elettorato, sono state totalmente assenti. La riperimetrazione dei Consorzi, fatta nel 2008 oltre ad essere stata condivisa tra tutte le rappresentanze agricole è stata fatta sulla base di criteri oggettivi e cioè: Accordo Stato – Regioni del 18 settembre 2008 e omogeneità dei Bacini Idrografici.
Da aprile 2010, Coldiretti si è assunta la responsabilità di condividere, una progettualità per la rigenerazione del sistema di bonifica calabrese, con una solida squadra e lo ha fatto sulla base di un programma, di un confronto con il territorio in tutte le sua varie articolazioni e con evidenti capacità gestionali degli amministratori. Sicuramente è stata ereditata una macchina non perfetta ma a tal proposito suggeriamo di leggere la “cronotassi” delle presidenze e/o gestioni commissariali dei Consorzi di Bonifica. I dirigenti Coldiretti amministratori dei Consorzi, in questi sei anni, hanno lavorato sodo e si badi bene nel rispetto delle norme. Sono stati anni difficili ma esaltanti; anni nei quali si sono azzerati i trasferimenti della Regione, ma nonostante questo, sono stati garantiti e ampliati i servizi. L’acqua ad uso irriguo è stata erogata senza un giorno di interruzione; questo nonostante che a causa dei cambiamenti climatici si sia allungato, negli ultimi anni si irriga ininterrottamente da aprile a novembre. Certo tutti vorremmo un servizio gratuito, ma ricordiamo che oggi, il costo ad ettaro per l’utilizzo dell’acqua ad uso irriguo in provincia di Cosenza è tra i 160 e 200 euro ettaro, molto più basso rispetto a Regioni, per rimanere nel sud Italia, come Puglia, Basilicata e Sicilia, dove i Consorzi sono commissariati (gestiti dalla regione) e il costo per ettaro va dai 400 agli 800 euro. Comunque siamo nella media del nord Italia.
Ricordo che in questi anni sono stati puliti centinaia di chilometri di fossi di scolo come non accadeva da oltre trent’anni. Ci segnali il Presidente di Confcooperative, qualche fosso non pulito, il Consorzio di competenza sarebbe ben lieto di esaudire la richiesta. Più volte e senza alcun finanziamento i Consorzi sono intervenuti con uomini e mezzi in situazioni di esondazioni dei fiumi (dove la competenza è della Provincia). Sito archeologico di Sibari, alluvione di Rossano – Corigliano, (solo per citarne alcune), andando quindi, al di là delle proprie competenze istituzionali.

REDAZIONE PIANI DI CLASSIFICA Prendendosi poi la responsabilità, dopo 13 anni dall’approvazione della L.R. 11/2003 questa squadra di autogoverno degli agricoltori, insieme ed esclusivamente a Coldiretti e all’Anbi (Associazione nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) ha elaborato e definito i “Piani di Classifica” uno strumento essenziale per la definizione più precisa del pagamento del contributo di bonifica. I Piani di Classifica, sono stati fatti con un confronto continuo con il dipartimento Agricoltura. A gennaio 2014 sono stati approvate le linee guida dalla Giunta Regionale dell’epoca, entro luglio 2014 i Consorzi hanno redatto e approvato i Piani di Classifica, e di questo è stato dato ampio risalto sul Burc, sono stati parimenti pubblicati negli Albi Consortili e trasmessi ai Comuni del comprensorio. Come si vede una procedura ineccepibile che ha i crismi della massima trasparenza, proprio per avere, come è giusto che sia, osservazioni da parte di chi ne aveva interesse. Nessuna osservazione è pervenuta da parte di Confcooperative. Nell’intervista, poi, denotando un basso profilo, si fa capire che se ne impedirà l’approvazione. Davvero sconcertante!!! Una rappresentanza di interessi (quali??) che non si confronta e non partecipa alla competizione elettorale e che punta strumentalmente alle aule giudiziarie nella speranza che i Consorzi non si costituiscano o peggio pensa di intimidire e denigrare tutti e tutto.

TRASPARENZA, LOTTA AGLI SPRECHI, INVESTIMENTI E PROGETTUALITÀ In termini di invocata trasparenza poi, è bene dire che vengono pubblicati bilanci e delibere, e come previsto
dalla L.R. 11/2003, diversi atti sono sottoposti all’approvazione della Regione; ci sono siti aggiornati e comunque fanno parte delle Deputazioni componenti nominati dalla Regione e dalla Provincia, nel Consiglio dei Delegati vi è il rappresentante dei Comuni e il Presidente del Collegio Sindacale è nominato anch’esso dalla Regione. La lotta agli sprechi e la spending review non sono arabe fenici bensì una costante nel buon governo dei Consorzi. La determinazione nello scovare l’elusione ha consentito di recuperare, nella sola provincia di Cosenza, già più di tremila ettari che venivano irrigati con l’acqua fornita dai Consorzi e mai pagata. Sono stati recuperati progetti e completata l’esecuzione di opere. Si sta investendo nell’idroelettrico, fotovoltaico, ammodernamento di impianti, e anche su nuova progettualità per utilizzare le nuove risorse del Psr e POR 2014-2020 che vedranno i Consorzi di Bonifica protagonisti dell’agroalimentare di qualità.

«LA “RICETTA MIRACOLOSA” È PROPOSTA ANTISTORICA» È molto facile fare populismo e demagogia quando si è altro rispetto alla concretezza delle cose. E che dire poi della “ricetta miracolosa” offerta da Confcooperative, cioè trovare riparo nei flussi assistenziali della spesa pubblica regionale, così come avvenuto in oltre 55 anni fino al 2009, dove pochi hanno avuto vantaggi e molti tanti disservizi. Pensare che il Pubblico possa gestire i Consorzi di Bonifica è fuori dalla realtà e contro l’agricoltura. Si dimentica o forse si fa finta di quali enormi danni ha comportato e comporta alla Regione la gestione diretta ad esempio degli Enti Strumentali, Fondazioni varie, Mercati Agroalimentari, società miste pubblico – privato e tanto altro. Sostenere questa “ricetta” oltreché denigrare i risultati fa sorgere più di un dubbio. Ci sono altri interessi? Si vogliono privare gli agricoltori virtuosi e responsabili dell’esercizio del voto e dell’autogoverno? Si vuole un sistema padronale? Certamente, una scelta siffatta, non produce efficienza e prospettive per i consorziati, e si ritornerebbe a far lievitare l’elusione e l’evasione. Una rude, nefasta e antistorica proposta. Davvero è incomprensibile!
Siamo sempre più convinti che l’assunzione di responsabilità oltre ad essere un valore indispensabile è una necessità a tutela dell’interesse generale e la squadra degli amministratori, impegnata nei Consorzi, li gestisce come “vera impresa economica”, ha riorganizzato e rimotivato le competenze con la disponibilità della maggior parte dei lavoratori, e sta lavorando per rafforzare la Calabria bella e vera che piace e vince.

*presidente Coldiretti Calabria

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