"Tela del ragno", il racconto dell'omicidio di Pietro Serpa

COSENZA L’omicidio di Pietro Serpa. Di questo ha parlato, per oltre due ore, nell’aula della Corte d’Assise di Cosenza, il luogotenente del Ros di Catanzaro, Massimo Sorrenti, che ha proseguito il racconto – iniziato nella precedente udienza dello stralcio del processo “Tela del ragno”. Si tratta dell’operazione contro i presunti capi e gregari del clan Perna-Cicero di Cosenza, Gentile-Africano-Besaldo di Amantea, Scofano-Martello-Rosa-Serpa di Paola, e Carbone di San Lucido. Il luogotenente ha ricostruito le indagini sul delitti di ‘ndrangheta in cui ha perso la vita Pietro Serpa, ritenuto uno dei reggenti del clan del Tirreno cosentino, ammazzato a Paola nel maggio 2003, freddato nel parcheggio di un albergo.
Rispondendo alle domande del pubblico ministero, Eugenio Facciolla, Sorrenti ha riferito quanto è stato raccontato da alcuni pentiti in merito a quel delitto e, poi, si è soffermato in particolare sull’agguato nel quale perse la vita Salvatore Imbroinise, assassinato il 13 marzo del 2000 a pochi passi dal Santuario di Paola. Il luogotenente ha riferito alla Corte sia il contesto nel quale sarebbe maturato quel delitto e anche le attività investigative che presero subito il via. Un racconto dettagliato e circostanziato, che proseguirà nella prossima udienza fissata per il 3 marzo, che proseguirà il 4 marzo con il controesame.

Mirella Molinaro
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