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Due ergastoli per la faida nel Vibonese

VIBO VALENTIA Condannati all’ergastolo Bruno Emanuele, con isolamento diurno per la durata di 18 mesi, e Vincenzo Bartone, accusati del duplice omicidio dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo (rit…

Pubblicato il: 23/02/2016 – 17:57
Due ergastoli per la faida nel Vibonese

VIBO VALENTIA Condannati all’ergastolo Bruno Emanuele, con isolamento diurno per la durata di 18 mesi, e Vincenzo Bartone, accusati del duplice omicidio dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo (ritenuto il capo dell’omonima cosca di Gerocarne) avvenuto nell’aprile del 2002. Questa la sentenza della corte d’Assise di Catanzaro che ha anche deciso di assolvere Gaetano Emanuele e Franco Idà. Assoluzione anche per Giovanni Loielo, accusato dell’omicidio di Raffaele Fatiga e Rocco Maiolo. I tre imputati sono stati assolti per non aver commesso il fatto. La Corte, inoltre, presieduta da Giuseppe Valea, ha condannato Bruno Emanuele e Vincenzo Bartone al risarcimento danni in favore delle costituite parti civili: i comuni di Gerocarne, Acquaro, Dasà, Sorianello, Arena, Soriano Calabro, Vazzano e Pizzoni. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Enzo Galeota, Gianni Russano, Giancarlo Pittelli, Antonella Stratoti, Giuseppe Di Rienzo e Salvatore Staiano. Lo scorso 29 giugno il pubblico ministero Marisa Manzini aveva chiesto tre ergastoli e due assoluzioni per questo processo scaturito dall’operazione “Luce nei boschi”, condotta dalla Dda di Catanzaro e incentrata sulla cruenta faida che negli anni ha visto contrapposti i clan delle Preserre Vibonesi. La sentenza non rispecchia le richieste del pm solo per quanto riguarda la posizione di Giovanni Loielo per il quale il magistrato aveva chiesto l’ergastolo. 
Il duplice omicidio dei fratelli Loielo segnò un passaggio storico per i clan di ‘ndrangheta che facevano riferimento al “locale” di Ariola di Gerocarne. Emanuele, infatti, era organico al clan dei Maiolo di Acquaro e l’omicidio dei fratelli Loielo, ai vertici della cosca rivale e fino a quel momento predominante nelle Preserre, lo portò a scalare le gerarchie criminali fino a diventare il boss incontrastato della zona a cavallo tra i Comuni di Soriano, Sorianello e Gerocarne.

ale. tru.

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