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A Lamezia Giancarlo Giannini sogna "Una notte di mezza estate"

LAMEZIA TERME Venerdì 26 febbraio, organizzato da A.M.A. Calabria, avrà luogo, con inizio alle ore 21 al teatro Grandinetti di Lamezia l’attesissimo spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate” …

Pubblicato il: 25/02/2016 – 10:24
A Lamezia Giancarlo Giannini sogna "Una notte di mezza estate"

LAMEZIA TERME Venerdì 26 febbraio, organizzato da A.M.A. Calabria, avrà luogo, con inizio alle ore 21 al teatro Grandinetti di Lamezia l’attesissimo spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate” dedicato a William Shakespeare nel 4° centenario della morte con protagonisti due giganti del teatro e della musica italiana: l’attore Giancarlo Giannini e il pianista Giovanni Bellucci.
A.M.A. Calabria, da anni impegnata nella valorizzazione del rapporto tra poesia e musica intende con questa manifestazione celebrare con amore e ammirazione uno dei capisaldi dell’arte di tutti i tempi, nell’anno del 400mo anniversario dalla scomparsa. Ha pertanto accolto con interesse la proposta di questo spettacolo, nato da un’idea di Giovanni Bellucci. Nelle note introduttive il celebre pianista scrive: Non so se geniali compositori come Beethoven, Chopin o Liszt fossero davvero tanto lontani dalle bassezze umane di Jago, o se i loro animi non celassero istinti selvaggi simili a quelli di Calibano: per Shakespeare, citando il suo “Mercante di Venezia”, la musica è l’arte della sensibilità, è l’espressione della bontà. Ma il Romanticismo di Beethoven, di Chopin, di Liszt, di quel misconosciuto funambolo della tastiera che fu il parigino Alkan, è caratterizzato dall’anelito all’Infinito, all’Assoluto, al Sublime, e da quella inquieta e struggente condizione della psiche definita da un intraducibile quanto affascinante vocabolo tedesco: Sehnsucht. Desiderio del desiderio, o malattia del doloroso bramare, le cui due più importanti derive pianistiche, di natura quasi patologica, sono il potente virtuosismo trascendentale e il suono impalpabile, quel sussurrare attraverso i martelletti che evoca una dimensione immateriale pre-impressionista. Eseguire la Sonata detta “La Tempesta” di Beethoven, il misterioso Notturno in sol minore composto da Chopin dopo aver assistito alla rappresentazione teatrale di “Amleto”, i fuochi d’artificio lisztiani della Parafrasi sul “Sogno di una notte di mezza estate” di Mendelssohn, una serie di spettacolari variazioni sulla celeberrima Marcia Nuziale, alla luce delle letture shakespeariane di un grande artista come Giancarlo Giannini, mi è sembrato il modo migliore per ricreare l’originaria ambientazione espressiva di questi capolavori sonori, nel tentativo di riviverne l’intensità primordiale, la scaturigine dell’ispirazione creativa. Chissà che questo connubio di parole e suoni non riesca anche – subliminally – a generare una sorta d’interferenza ottica che, come in un sogno (…di una notte di mezza estate), faccia apparire accanto a noi, per novanta minuti, l’ologramma di William Shakespeare.
Molti compositori hanno tratto ispirazione da commedie e tragedie di Shakespeare. Giovanni Bellucci raccoglie e propone da par suo i tributi musicali più intensi ed evocativi al teatro del Bardo: dalle tante opere dedicatigli da Beethoven, a Busoni, da Chopin a Liszt, fino ad Alkan e a Mendelsohn, con la famosa suite dedicata proprio al Sogno di una notte di mezza estate,le seducenti composizioni di questi Maestri saranno accompagnate dalle stesse parole tratte da famose opere di Shakespeare, interpretate da un ospite di eccezione, l’acclamato Giancarlo Giannini, una delle voci attoriali che rappresentano il nostro Paese nel cinema mondiale e grande beniamino del pubblico italiano. Finalmente un recital importante, dolce ed evocativo, dove l’arte della recitazione si fonde splendidamente con la grande musica che costituirà per quanti avranno il privilegio di assistervi una straordinaria occasione d’ascolto.
Di particolare rilevanza la qualità dei due interpreti:
Giancarlo Giannini (La Spezia, 1º agosto 1942) è un attore, doppiatore, regista e sceneggiatore che ha interpretato un’ampia gamma di personaggi, spesso molto diversi tra loro: dall’operaio proletario al boss mafioso, dal protagonista di commedie all’italiana a quello di pellicole di impronta più drammatica, utilizzando con disinvoltura anche numerosissimi dialetti, sia meridionali sia settentrionali. Specialmente agli inizi della sua carriera, è stato molto attivo anche in televisione, come attore brillante (in coppia anche con Mina), cantante e ballerino. Nel corso della sua carriera si aggiudica nel 1973 il Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes per il Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”. Nel 1976 riceve la candidatura all’Oscar al miglior attore per la sua interpretazione in Pasqualino Settebellezze di Lina Wertmüller. Ha inoltre vinto sei David di Donatello, cinque Nastri d’argento e cinque Globi d’oro. È anche noto per aver interpretato René Mathis nella saga di film di James Bond, in Casino Royale e Quantum of Solace. Nel 2009 Giannini ha ricevuto una stella sulla Italian Walk of Fame di Toronto, Canada. Nell’attribuire a Giovanni Bellucci il premio discografico “Editor’s choice” – per l’esecuzione della colossale Sonata di Beethoven “Hammerklavier” – la rivista britannica Gramophone dichiara: “Egli è un artista destinato a continuare la grande tradizione italiana, storicamente rappresentata da Busoni, Zecchi, Michelangeli, Ciani, Pollini”. Il magazine francese Diapason colloca Bellucci nella Top Ten dei pianisti lisztiani della storia, accanto alla Argerich, ad Arrau, Brendel, Cziffra, Zimerman. Si è esibito come solista per i più importanti teatri di tradizione e festival: dall’Hollywood Bowl – cui deve il suo debutto americano di fronte a 18.000 spettatori – alla Herkulessaal di Monaco di Baviera, dal Théatre des Champs Elysées a Parigi alla Golden Hall del Musikverein di Vienna, dal Teatro La Fenice di Venezia al Konzerthaus di Berlino, dal Rudolfinum di Praga al Kenedy Center di Washington, dal Festival di Brescia e Bergamo all’Auditorio Belém di Lisbona. L’artista italiano ha recentemente ricevuto – dopo la sua prima trionfale tournée australiana – il premio “Recital of the year”, attribuito dal Sydney Morning Herald ed il “Premio Liszt alla carriera”, un’onorificenza conferita dalla Ferenc Liszt International Society. La discografia del pianista italiano è edita da Decca, Warner Classics, Accord/ Universal. La Brilliant Classics sta pubblicando l’incisione di Bellucci delle 32 Sonate di Beethoven e delle 9 Sinfonie di Beethoven/Liszt (14 cd).
Appuntamento dunque al Teatro Grandinetti per una memorabile serata.
«L’uomo che non ha musica nell’animo né si commuove alle dolci armonie, è pronto al tradimento, agli inganni e alle rapine; foschi come la notte sono i moti del suo spirito, e i suoi affetti tenebrosi come l’Erebo: nessuno confidi mai in un uomo simile». A scrivere questa bellissima, poetica frase, nel Mercante di Venezia, è William Shakespeare. E certamente le parole del Grande Bardo sgorgano dal suo cuore, non vanno semplicemente attribuite al personaggio che le dice.

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