REGGIO CALABRIA Non si tratta di un fulmine a ciel sereno, ma di un percorso già segnato da diverso tempo. Per la precisione da ottobre, con la decisione di Enac di avviare la procedura di revoca della concessione alla Sogas, la società che gestisce l’aeroporto di Reggio. Chiara anche la strategia delineata per affrontare il breve lasso di tempo che intercorre da oggi fino al prossimo 15 marzo, data stabilita dall’Ente per l’aviazione civile per la decadenza della Sogas. «Non è finita, entro lunedì contiamo di avviare un tavolo urgente con il Comune di Reggio e la Regione», ha spiegato il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, nel corso di una conferenza stampa convocata all’ultimo minuto per fare il punto sulla vicenda dello scalo dello Stretto. Insieme a lui anche il presidente del consiglio provinciale, Antonio Eroi e gli assessori provinciali ai Trasporti, Cultura e Attività produttive, rispettivamente Mario Candido, Eduardo Lamberti Castronuovo e Roy Biasi. Il provvedimento assunto da Enac dovrà ancora essere ratificato dai ministeri competenti e in questa fase, dunque, l’ente di Palazzo Alvaro proverà la via della concertazione. Scongiurato, almeno per il momento, un muro contro muro con l’Enac, sebbene, assicurano dalla Provincia di Reggio, il provvedimento di decadenza presenti delle palesi lacune sotto il profilo giuridico.
ENTI SOCI «Siamo anche disposti – ha aggiunto il presidente dell’Ente intermedio – ad anticipare ancora una volta le quote della Provincia di Messina che deve ancora versare circa 700mila euro». Il capitolo degli enti soci della Sogas che non hanno versato le rispettive quote, è in effetti uno dei principali rilievi mossi dall’Enac a sostegno della revoca della concessione. A dir poco singolare il caso della Camera di Commercio reggina che pur detenendo solo un irrisorio 0,01 per cento non ha mai versato la propria parte che ammonta a circa 500 euro. «In più di una circostanza – ha sottolineato Lamberti – la Camera di commercio ha sbandierato la propria situazione finanziari, dicendo di avere le casse floride. Ci chiediamo quindi perché non abbia voluto investire nulla per il territorio. Eppure in tutta Italia le camere di commercio, in tanti contesti, svolgono ruoli cruciali a sostegno delle politiche di sviluppo». Numeri alla mano Raffa spiega gli sforzi profusi dall’amministrazione provinciale, specie negli ultimi due anni, attraverso il versamento delle quote della Provincia per gli anni 2013 e 2014. «Com’è noto la Provincia, che ha il 67 per cento delle quote, si è sempre fatta carico di ogni responsabilità finanziaria. Spesso però ci siamo trovati da soli. Totale disinteresse da parte dei vari governi regionali e solo da poco, in seguito ad una lunga interlocuzione, abbiamo avuto un riscontro positivo».
LA NUOVA AEROSTAZIONE Ma fra le criticità indicate da Enac c’è anche il mancato completamento dei lavori di ammodernamento dell’aerostazione su cui c’era un finanziamento regionale di circa 12 milioni di euro. «Appalto avviato e poi interrotto – ricorda Raffa – in seguito ad un’interdittiva antimafia. E di quello stanziamento, peraltro, 1,2 milioni sono stati utilizzati dalla vecchia gestione per risolvere un contenzioso».
IL FUTURO Il capitolo relativo alla nuova gestione resta avvolto adesso in una nebulosa. «Difficile – secondo Raffa – che si trovi una società, considerando anche il difficile momento economico». Questa procedura, ha poi evidenziato Biasi, «in altre realtà d’Italia ha portato alla chiusura dell’aeroporto. Dobbiamo scongiurare tutto ciò, puntando alla costituzione di una nuova compagine societaria che sia formata da enti davvero interessati a questo scalo. Eè comunque impensabile che la Regione accetti che la Città metropolitana di Reggio resti senza aeroporto».
Luigi De Angelis
redazione@corrierecal.it
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