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Frana Zumpano, Crisci: zona pericolosa, ma senza divieti a costruire

COSENZA Quell’area era pericolosa ma non c’erano norme che vietavano di costruire. È questa la sintesi dell’esame del professore Gino Mirocle Crisci sentito come consulente della Procura di Cosenza…

Pubblicato il: 26/02/2016 – 17:56
Frana Zumpano, Crisci: zona pericolosa, ma senza divieti a costruire

COSENZA Quell’area era pericolosa ma non c’erano norme che vietavano di costruire. È questa la sintesi dell’esame del professore Gino Mirocle Crisci sentito come consulente della Procura di Cosenza nel processo sulla frana di Zumpano, avvenuta nel marzo del 2011 dove sorge un multisala. Nel procedimento sono imputati Claudio Carelli, ex sindaco di Zumpano; Ovidio De Ierolamo (legale rappresentante del gruppo Lidl che sotto il costone incriminato ha costruito un supermercato) e Carlo Simeoli della “Dual Village”, che in quell’area ha fatto sorgere il cinema multisala “Andromeda river”. Tutti accusati del reato di frana e crollo di costruzioni. I controlli effettuati – hanno sempre sostenuto gli imputati – hanno accertato che quelle particelle ricadevano nei terreni di proprietà del Lidl e del multisala. Crisci, attualmente rettore dell’Università della Calabria, ha sostanzialmente ribadito quanto già osservato nella relazione acquisita agli atti del processo.
Incalzato dalle domande della difesa, in particolare dei legali Francesco Chiaia e Salvatore Alfano, il rettore ha precisato che la zona in cui è avvenuta la frana non è R4 ma Ip (cioè con Indice di pericolosità) ma senza rischio associato. Fuori dai tecnicismi: in quell’aria non erano previste inibizioni normative, cioè non sono messi in discussione i permessi a costruire. Si tratta, quindi, di una zona in cui non sono applicate le norme del Pai. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Giuseppe Casciaro, in quella zona non era opportuno costruire o quantomeno bisognava mettere in atto misure di prevenzione. Il processo è stato aggiornato al prossimo 11 aprile per sentire i primi consulenti delle difese.

L’INCHIESTA Furono le telecamere di “Presa diretta” a mostrare pericoli e incongruenze perché l’area in cui la struttura è stata realizzata è tra quelle ad altissimo rischio. Così la Procura di Cosenza ha avviato le indagini dopo gli esposti depositati. In particolare, tutto è iniziato dalle denunce presentate dal geologo Carlo Tansi. Lo smottamento ha interessato anche il parcheggio del cinema inaugurato alcuni mesi dopo la frana. Proprio nei giorni in cui l’inviato del programma di Raitre, Domenico Iannacone, si trovava in città per raccontare la storia di quella pericolante porzione di territorio.
Qualche mese più tardi, nel corso dell’inchiesta tv sul dissesto idrogeologico, è arrivata anche l’ammissione dell’Autorità di bacino: nell’area industriale “incriminata” il rischio è massimo. In quella zona non si potrebbero realizzare insediamenti di alcun tipo.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 11 aprile per sentire i primi consulenti delle difese. Nel collegio difensivo ci sono, tra gli altri, i legali Franz Caruso e Renzo Cocchi.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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