ROMA Il Consiglio dei ministri, riunitosi nel tardo pomeriggio di oggi, ha esaminato, su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie Enrico Costa, 44 leggi delle Regioni e delle Province Autonome. Il governo ha deliberato di impugnare la legge urbanistica della Regione Calabria (40 del 31 dicembre 2015) in quanto «varie norme – si legge nel copmunicato di Palazzo Chigi – omettono di prevedere il coinvolgimento dei competenti organi statali nel procedimento di adeguamento o di conformazione degli strumenti urbanistici al piano paesaggistico regionale, come invece disposto da Codice dei beni culturali e del paesaggio. Tali norme regionali pertanto – scrive ancora il Consiglio dei ministri – invadono la potestà legislativa esclusiva statale in materia di tutela del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione. Altre norme, riguardanti la valutazione ambientale strategica, contrastano con l’ordinamento comunitario e con la legislazione statale in materia, in violazione dell’articolo 117, primo comma e secondo comma, lett. s), Cost.».
WANDA FERRO CHIEDE LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE La prima reazione alla notizia dell’impugnazione della legge urbanistica arriva dalla vicecoordinatrice di Forza Italia (e sfidante di Oliverio nelle regionali del 2014) Wanda Ferro. Che chiede, in seguito alla bocciatura, conseguenze politiche: “Non siamo affatto sorpresi – dice – che il governo abbia impugnato la nuova legge urbanistica davanti alla Corte Costituzionale, quanto avvertiamo un senso di disagio per l’approssimazione e l’alterigia con le quali la giunta dei professori ha sottovalutato i profili di incostituzionalità della legge di tutela e governo del territorio che riguarda l’intero sistema produttivo sino al punto di incidere profondamente sullo sviluppo socioeconomico della regione Calabria”. “Allo stesso modo – continua Ferro – non siamo sorpresi che anche l’ufficio legislativo della Regione Calabria abbia ignorato i profili di incostituzionalità che hanno indotto il governo ad impugnare la legge davanti alla Consulta, piuttosto ci meraviglia che il governatore Oliverio non abbia ancora accresciuto di professionalità quell’ufficio legislativo che ha difeso strenuamente la legge per la quale il presidente candidato miglior perdente è rimasto fuori dal consiglio Regionale e su cui il Tar Calabria ha mosso rilievi di incostituzionalità tanto da rimetterla davanti alla Corte costituzionale”. Ferro rivendica di aver segnalato da subito che “che questa legge urbanistica era sbagliata. La nuova legge regionale era stata contestata dai Comuni, dagli ordini professionali, dalle associazioni di categoria, da tutti gli addetti ai lavori e no, ma il governo Oliverio ha deciso di andare per la sua strada. Se fossimo in una democrazia veramente compiuta, sarebbe normale che il governo Oliverio, o quantomeno gli autori della legge impugnata (in questo caso l’assessore all’Urbanistica Franco Rossi, ndr), traessero le conclusioni e rimettessero il mandato, ciascuno per le proprie responsabilità”.
x
x