Processo Bozzo, anche Sansonetti tra i testimoni


COSENZA Quella lettera e quel diario sono stati scritti sicuramente da Alessandro Bozzo, il cronista cosentino che si è tolto la vita il 15 marzo del 2013 nella sua casa di Marano Principato. Lo ha confermato, nel Tribunale di Cosenza, la grafologa Maria Annunziata sentita come consulente della Procura. Sul banco degli imputati il suo ex editore Pietro Citrigno, accusato di violenza privata nel processo sulla morte del giovane. 
La dottoressa Annunziata, rispondendo alle domande del pubblico ministero Mariafrancesca Cerchiara, ha spiegato che la grafia della lettera, ritrovata in casa di Bozzo la sera del suicidio, e quella del diario, trovato successivamente dal padre del giovane e consegnato ai carabinieri, hanno «un’unica origine».
La consulente ha sostanzialmente confermato quanto già dichiarato in fase di indagini. 
La difesa di Citrigno, rappresentata dai legali Salvatore Staiano e Raffaele Brescia, ha rinunciato a tutti i testi della loro lista, tranne a Piero Sansonetti (ex direttore della testata “Calabria Ora” in cui lavorava Bozzo) e Carlo Parisi (segretario regionale del Sindacato dei giornalisti). Ma Sansonetti e Parisi non erano presenti.
La difesa ha spiegato di averli citati ma di non aver ricevuto notifica di avvenuta consegna della citazione. Ragion per cui il Tribunale ha rinviato l’udienza al prossimo 11 marzo quando saranno ascoltati Parisi e Sansonetti e si procederà con l’esame dell’imputato. 
I legali di Citrigno hanno anticipato al giudice Francesca De Vuono che, nei prossimi giorni, depositeranno una consulenza economica sulle società riconducibili all’imputato. E qualora il Tribunale dovesse decidere di acquisirla chiederanno di sentire il consulente finanziario nel corso della prossima udienza.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it