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Scomparso nel 2005, assolto il presunto assassino

COSENZA La Corte d’Assise di Cosenza ha assolto Gabriel Costantin Sercaianu, cittadino romeno di 34 anni, ritenuto responsabile dell’omicidio di Giuseppe Caloiaro, di Carlopoli (Catanzaro), scompar…

Pubblicato il: 26/02/2016 – 15:35
Scomparso nel 2005, assolto il presunto assassino

COSENZA La Corte d’Assise di Cosenza ha assolto Gabriel Costantin Sercaianu, cittadino romeno di 34 anni, ritenuto responsabile dell’omicidio di Giuseppe Caloiaro, di Carlopoli (Catanzaro), scomparso il 16 marzo 2005. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, sin da subito coordinate dal pm Bruno Antonio Tridico e dirette dal procuratore capo di Cosenza, Dario Granieri, Caloiaro sarebbe stato ucciso dopo una rapina. A dicembre del 2014 si arrivò a rintracciare Sercaianu ritenuto responsabile del delitto. Assieme a lui ci sarebbero stati altri rumeni, ma che non sono mai rintracciati perché non sarebbero più in Italia. Il pm aveva chiesto la condanna a 14 anni di carcere. Ma il presidente della Corte Giovanni Garofalo, questa mattina dopo una camera di consiglio durata circa due ore, ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto. I resti di Caloiaro non sono mai stati ritrovati.

L’OMICIDIO E LE INDAGINI
Nell’immediatezza del fatto erano emersi elementi a carico di quattro romeni che vivevano nel centro di accoglienza “Oasi francescana”, i quali, però, già la mattina del 17 marzo, quando ancora non era stata trovata l’auto della vittima, erano fuggiti verso il nord Italia, facendo perdere definitivamente le loro tracce. L’auto di Caloiaro era stata trovata il 18 marzo 2005 in località “Ganci” di Dipignano (Cosenza). La vettura, una Mercedes bianca, priva di targhe, era stata parzialmente incendiata, ma al suo interno erano presenti evidenti tracce di sangue. Subito dopo il delitto, i carabinieri avevano accertato che Caloiaro, dopo avere accompagnato la madre all’ospedale civile dell’Annunziata, dove era ricoverato il cognato, si era recato nei pressi del ponte Mancini di Cosenza, dove aveva un appuntamento con i romeni i quali gli avrebbero dovuto procurare una badante. Giunto vicino all'”Oasi francescana”, il romeno assieme ad altri – è la ricostruzione della vicenda nell’immediatezza dei fatti – era salito sull’auto e uno si era messo alla guida per portarlo a conoscere la donna. Giunti in zona “Molino Irto”, nel comune di Dipignano, il conducente aveva imboccato una strada sterrata.
A questo punto, uno dei romeni seduti sul sedile posteriore, con un filo di ferro, avrebbe bloccato Caloiaro, mentre quello che era alla guida gli avrebbe intimato di consegnargli il denaro («prendi subito tutti i soldi altrimenti ti ammazziamo»), si sarebbe fatto dare la somma di denaro che Caloiaro aveva in tasca, nonché le carte di credito con il relativo codice pin. Fatto ciò, quest’ultimo, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, avrebbe colpito a morte la vittima al collo con un coltello. I quattro romeni avrebbero gettato il cadavere in una scarpata tentando poi di incendiare l’auto e scappando a piedi. A dicembre del 2014, dopo ricerche in ambito nazionale e internazionale condotte dai carabinieri di Cosenza, Sercaianu venne rintracciato in provincia di Verona e fermato. Poi processato, oggi assolto. Soddisfazione è stata espressa dal difensore di Sercaniau, l’avvocato Francesco Calabrò che ha seguito tutta la vicenda processuale ottenendo già nel 2015 la scarcerazione dell’imputato e ora l’assoluzione.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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