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Buco della fondazione Field, quattro anni a Barile


CATANZARO La corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a quattro anni per Mimmo Barile, ex presidente della fondazione Field, ente in house della Regione attualmente in liquidazione. L’acc…

Pubblicato il: 27/02/2016 – 11:43
Buco della fondazione Field, quattro anni a Barile


CATANZARO La corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a quattro anni per Mimmo Barile, ex presidente della fondazione Field, ente in house della Regione attualmente in liquidazione. L’accusa nei confronti di Barile è di peculato per un buco da 500mila euro nelle casse dell’ente scoperto da un revisore dei conti. A giugno del 2014 l’ex presidente di Field – arrestato e posto ai domiciliari dall’ottobre 2013 –, davanti al gip di Catanzaro, ha chiesto e ottenuto di poter patteggiare la pena a quattro anni di reclusione. L’imputato, mantenendo il regime di detenzione domiciliare, ha poi proposto attraverso i suoi legali – gli avvocati Roberto Le Pera e Giancarlo Pittelli – di fare ricorso in Cassazione. La suprema corte ha reso definitiva una condanna per la quale Barile ha già scontato due anni e quattro mesi ai domiciliari. Nei prossimi mesi sarà il tribunale di sorveglianza a stabilire come Barile dovrà scontare il residuo della pena. Per quanto riguarda eventuali provvedimenti sull’ammanco da 500mila euro si attendono logicamente le determinazioni della Corte dei conti.

GIUDIZIO IMMEDIATO La Procura di Catanzaro, nell’aprile 2014, aveva chiesto il giudizio immediato per Domenico Barile e Lucio Marrello, rispettivamente ex presidente e direttore amministrativo della Field, la società di programmazione, attuazione e gestione di programmi sperimentali e di valore strategico per i territori della regione Calabria. La richiesta era stata avanzata dal sostituto procuratore Paolo Petrolo al termine dell’inchiesta sull’ammanco di 500mila euro dalla società. Successivamente, dopo la richiesta di patteggiamento a 4 anni, la posizione dell’ex manager era stata stralciata.

L’INCHIESTA L’inchiesta sul buco della fondazione Field è stata avviata dopo la dettagliata denuncia del revisore dei conti, che ha scoperto l’ammanco e lo ha segnalato alla Procura della Repubblica, informando anche la giunta regionale dell’epoca (guidata da Giuseppe Scopelliti) che ha provveduto a sospendere Barile. L’ex presidente della Field si era poi impegnato a restituire il denaro presentando una fideiussione che è risultata non valida. Il 14 ottobre del 2013 Barile era stato arrestato e posto ai domiciliari. L’ex presidente, nel corso dell’ interrogatorio di garanzia, aveva ribadito l’intenzione di voler restituire il denaro, cosa che, di fatto, non è mai avvenuta. Durante le indagini i militari della guardia di finanza hanno compiuto una serie di accertamenti sui movimenti di denaro che hanno portato poi all’ammanco dalle casse della società.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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