CATANZARO «L’azienda “Calabria Verde” ha bisogno adesso di una programmazione multisettoriale che abbia una visione strategica di lungo periodo e vincente, una nuova strategia organizzativa condivisa tra tutti gli attori che possa mirare alla valorizzazione delle competenze e delle peculiarità di ognuno; siamo rispettosi e comprensivi dei tempi che occorrono ad operare in questa direzione ma altrettanto rigorosi sull’impellenza di dover affrontare le tante questioni non più rinviabili». È quanto affermano, in una nota congiunta, i segretari generali di Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil rispettivamente Giuseppe Gualtieri, Santino Aiello e Nino Merlino che sollecitano, nuovamente, un incontro con il commissario straordinario di “Calabria Verde” Nello Gallo.
«Noi crediamo – sostengono i tre sindacalisti – che ci sia bisogno di un protocollo di relazioni, per stabilire ruoli, competenze e soprattutto il ruolo del sindacato ormai sempre più legittimato come autentico oggetto sociale di riferimento e che meglio di chiunque altro può testimoniare le tante problematiche che imperano nel contesto sociale. Riteniamo sia prioritario un tavolo strategico in cui si facciano delle scelte vere, un tavolo per affrontare le questioni delle emergenze ed intervenire in tempi rapidi dando finalmente attuazione ai tanti proseliti e proclami».
E all’incontro i tre rappresentati dei sindacati di categoria invitano anche il governatore Oliverio.
Per Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil, «si vorrebbe che la politica affrontasse il problema con serietà e con grande senso di responsabilità, soprattutto in un momento in cui la salvaguardia del territorio e del servizio idrografico sono presenti nelle discussioni politiche degli ultimi giorni a seguito dei disastri causati dalle alluvioni».
«Riteniamo necessario – aggiungono – proprio alla luce dei diversi disastri ambientali, cambiare completamente metodo di lavoro, attuando una politica strategica regionale che punti sulla programmazione e non sull’emergenza, partendo da un “vero piano di messa in sicurezza del territorio” che può solo concretizzarsi attraverso una forte sinergia innanzitutto dei vari dipartimenti regionali coinvolti (agricoltura e forestazione, lavori pubblici, ambiente, urbanistica), protezione civile ed Enti attuatori Calabria verde e Consorzi di Bonifica per fare in modo che si possa partire dalla costituzione di un tavolo regionale in cui si crei un unico contenitore rispettivamente a risorse economiche e risorse umane e che sia capace di definire tutte quelle azioni utili e necessarie per tutelare il territorio attraverso lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per evitare danni notevoli sia in termini di doppi costi, sostenuti per l’emergenza, che di vite umane».
Secondo i segretari confederali, «sarà necessario predisporre una scaletta di priorità partendo da una analisi che faccia emergere come questi dati, da soli indicano delle emergenze che pretendono di essere al centro di una discussione, che il presidente Oliverio e il commissario Gallo non possono assolutamente rinviare disattendendo le aspettative di chi confida nel cambiamento, e se pure l’esperienza di “Calabria verde” ci ha dato un segnale importante di cattiva gestione a seguito di una conduzione fallimentare, altrettanti segnali di discontinuità dovranno giungere, perché è evidente che c’è bisogno di capire in tempi rapidi, l’inversione di tendenza che si intende e si deve operare».
Per Gualtieri, Aiello e Merlino, «bisognerà partire dalle cose più semplici per aggredire e risolvere le cose più complesse».
«Il sindacato chiede il coinvolgimento del governatore della Calabria – concludono – affinché aiuti e faciliti il percorso di risoluzione di questi annosi problemi per evitare e scongiurare iniziative di lotta che potrebbero scaturire dalla esasperazione e dall’aumento della tensione sociale. Pertanto se non perverrà alcuna risposta alla nota seguente intendiamo agire attraverso autoconvocazione presso la sede di Calabria Verde in via Lucrezia della Valle per manifestare il nostro dissenso contro una politica passiva che continua a non soddisfare le esigenze dei tanti lavoratori».
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