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Pasticcere "punito" per un debito di 3.500 euro

TORINO È un pasticcere torinese la vittima dell’estorsione che ha portato all’arresto di due persone, padre e figlio. Al centro dell’inchiesta, uno sviluppo dell’operazione “Big Bang” che lo scorso…

Pubblicato il: 29/02/2016 – 16:11
Pasticcere "punito" per un debito di 3.500 euro

TORINO È un pasticcere torinese la vittima dell’estorsione che ha portato all’arresto di due persone, padre e figlio. Al centro dell’inchiesta, uno sviluppo dell’operazione “Big Bang” che lo scorso 14 gennaio aveva portato all’arresto di 22 persone, una bisca clandestina di Venaria Reale, nel Torinese. L’uomo aveva perso 25mila euro al gioco e aveva chiesto un prestito alla cosca finita nel mirino dei carabinieri, che nella stessa operazione hanno arrestato per droga altre dodici persone, tutte appartenenti alla stessa ‘ndrina. Il pasticcere, che un mese fa era stato interrogato ma aveva negato l’estorsione, si è deciso a denunciare i suoi aguzzini soltanto dopo essere stato picchiato selvaggiamente, in pieno giorno davanti al suo negozio nel quartiere torinese Lucento, perché non aveva restituito 3.500 euro. Nel corso dell’inchiesta, sono state arrestate in flagranza a vario titolo altre quattordici persone.
Con la precedente operazione i carabinieri, guidati dal colonnello Domenico Mascoli avevano arrestato i capi del crimine, il braccio violento della ‘ndrangheta in Piemonte che faceva riferimento ai fratelli Adolfo e Cosimo Crea. Oltre al traffico di droga avevano scoperto un sistema di estorsioni che stava terrorizzando numerosi imprenditori in città.
La droga partiva dal Sudamerica, soprattutto dalla Colombia, e arrivava in Italia.
I due arrestati sono padre e figlio e sono accusati della tentata estorsione al titolare di una bisca clandestina gestita dal gruppo criminale, già finito in manette nella precedente operazione. L’uomo aveva nei loro confronti un debito di 25mila euro.Non aveva voluto denunciare i suoi estorsori ed è stato massacrato di botte dagli stessi che aveva voluto coprire. I due aggressori sono padre e figlio e sono legati alla bisca di Venaria già chiusa il 14 gennaio dai carabinieri del nucleo investigativo nell’operazione “Big bang” che aveva incastrato i capi del Crmine, Adolfo e Cosimo Crea e che aveva fatto finire in carcere anche il titolare della bisca Giuseppe Scavone.
La vittima dell’estorsione è un giocatore incallito che ai 4 tavoli di via Montello si era giocato una fortuna. Doveva ancora 3.500 euro e per questo è stato aggredito davanti alla sua pasticceria di Torino, in zona Lucento, quasi un mese dopo i primi 22 arresti dell’operazione “Big Bang”.
Oltre a padre e figlio, accusati di estorsione, i carabinieri si sono concentrati sul traffico di droga «che era diventata una delle attivita più redditizie per i Crea dopo che l’operazione “Minotauro” aveva intaccato il loro patrimonio», ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri il colonnello Arturo Guarino.
Gli arrestati sono considerati spacciatori di medio livello che si rifornivano dai Crea ma avevano anche contatti diretti con la Colombia da cui attendevano un intero container di droga. Gli arresti sono stati eseguiti tra Torino e Asti. Altre 11 persone sono finite in manette in flagrante durante le indagini. Tra loro anche un tassista fermato alla barriera di Asti in autostrada con 21 chili di droga nel bagagliaio.

m.m.

 

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