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La fretta della Regione sulla riforma dei trasporti

E se per una volta l’aver giocato d’anticipo dovesse rivelarsi controproducente? Il dubbio agita coloro che hanno avuto modo di studiare bene la riforma dei trasporti varata dalla giunta regionale …

Pubblicato il: 01/03/2016 – 15:51
La fretta della Regione sulla riforma dei trasporti

E se per una volta l’aver giocato d’anticipo dovesse rivelarsi controproducente? Il dubbio agita coloro che hanno avuto modo di studiare bene la riforma dei trasporti varata dalla giunta regionale calabrese lo scorso mese di dicembre. Già, perché quella che è stata presentata come «una rivoluzione» potrebbe non essere sufficiente per restare al passo con le normative nazionali. Insomma, anche questa volta fuori misura!
C’era proprio bisogno di accelerare con la nascita della nuova autorità regionale sui trasporti senza aspettare le prescrizioni contenute all’interno dello schema di decreto legislativo di testo unico sui servizi pubblici locali? 
Sostengono dalla Regione Calabria: la nascita del bacino unico regionale che ha portato alla costruzione dell’Art-Cal permetterà di centralizzare tutte le attività sul trasporto pubblico locale, evitando così rallentamenti e duplicazioni, restituendo così alla Regione il compito della programmazione e del controllo sul Piano. Nulla da obiettare, ma non era più conveniente aspettare le indicazioni del decreto attuativo della legge Madia sulla riforma della pubblica amministrazione? 
È stato reso noto recentissimamente lo schema dei servizi pubblici di interesse generale, che diventerà atto equivalente alle leggi dello Stato tra meno di due mesi. Un decreto delegato della riforma Madia che ha incluso anche la (ri)disciplina dei trasporti pubblici locali, tanto necessari ai nostri 409 Comuni afflitti da strade apparenti e da chilometri selvaggi. Quei trasporti pubblici locali che costituiscono le sevizie giornaliere cui sono sottoposti gli studenti obbligati a trovare altrove ciò che non trovano nei loro Comuni.
Quindi, che fine faranno le strutture e le sovrastrutture individuate dalla Regione, Art-Cal e società per azioni al seguito? Quest’ultima da rapportare con quanto deciso nell’altro schema di decreto delegato, licenziato dal governo il 20 gennaio scorso insieme ad altri dieci, recante la neo disciplina delle società a partecipazione pubblica. Un altro bello scherzetto della nostra Regione: si tenta di costruire ciò che il governo tenta di semplificare al minimo. Complimenti alla spending review!

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