COSENZA Avrebbero elargito parcelle d’oro come dirigenti dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. Oggi, il pm della Procura di Cosenza Antonio Cestone ha chiesto la condanna per tutti gli imputati (tranne per una) nell’inchiesta che riguarda alcune presunte parcelle onerose che sarebbero state pagate a due avvocati di Reggio Calabria. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna per i dirigenti dell’epoca: 1 anno per Amedeo De Marco (direttore del dipartimento amministrativo); 1 anno e sei mesi per Paolo Siciliano (dirigente dell’ufficio legale); 1 anno per Francesco Maria De Rosa (direttore sanitario); un anno per Marco Aloise (direttore amministrativo) e ha chiesto l’assoluzione per Maria Rosaria Minnelli (responsabile del procedimento). Secondo l’accusa, l’avvocato Giuseppe Infortuna e il figlio Antonino – che dovevano rappresentare l’azienda davanti al Tar e al Consiglio di Stato per un contenzioso avverso a due progettisti – avrebbero percepito dei compensi eccessivi. Sempre secondo l’accusa, i due legali sarebbero stati “favoriti” perché in rapporti con Tilde Minasi, ex consigliere regionale e moglie del defunto Paolo Maria Gangemi, all’epoca dei fatti direttore generale dell’Azienda.
Responsabilità emerse dalla requisitoria del pm ma respinte dalle difese. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Francesco Chiaia, Nicola Rendace, Ornella Nucci, Antonio Vanadia, Francesco Fiorino. Il collegio, presieduto dal giudice Enrico Di Dedda (a latere Lucia Marletta e Claudia Pingitore) ha aggiornato il processo al prossimo 5 aprile per eventuali repliche e per la sentenza.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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