Asp di Reggio, il commissario cerca il commissario

REGGIO CALABRIA AAA commissario dell’Asp di Reggio cercasi. Che fine ha fatto Giuseppe Priolo? L’altro commissario, il “capo” di tutta la sanità calabrese Massimo Scura, dice di non saperne nulla. E lo mette per iscritto in una lettera del 28 gennaio scorso, in cui sostanzialmente afferma di non aver avuto alcuna notizia circa l’operato di Priolo e dei suoi due vice, Felice Iracà e Francesco Silvio Campolo, tutti nominati dal governatore Mario Oliverio.

LA LETTERA «A tre mesi dalla sua nomina a commissario dell’Asp di Reggio Calabria e della nomina dei due sub commissari, Campolo e Iracà – scrive Scura –, sono a chiederle una rendicontazione di quanto realizzato in merito alle questioni che rendono l’Asp di Reggio Calabria estremamente problematica nel panorama delle Aziende sanitarie calabresi». Il commissario chiede informazioni all’altro commissario al fine «di avere elementi di valutazione da portare al tavolo interministeriale di prossima convocazione a Roma». Qualcosa, a livello comunicativo, sembra insomma non funzionare al meglio sull’asse Catanzaro-Reggio.

INFORMAZIONI Scura, però, ha bisogno di avere tra le mani i report di Priolo, anche per verificare se l’Asp dello Stretto, una delle più disastrate d’Italia, abbia o meno imboccato la strada del risanamento finanziario e della ristrutturazione sanitaria.
La prima preoccupazione riguarda la «normalizzazione della contabilità presente e passata», dal momento che l’Asp di Reggio – ricorda Scura a Priolo – «denuncia una arretratezza alla quale vorrei capire quali rimedi state ponendo». Il delegato del governo, tra l’altro, ribadisce «l’indisponibilità» della struttura commissariale regionale di farsi carico della gestione della contabilità precedente al 31 dicembre 2015, «di competenza dell’Asp», anche se rinnova la disponibilità a mettere a disposizione di Priolo «le risorse straordinarie che riterrete opportune».

GLI ALTRI REPORT Scura sembra proprio essere… all’oscuro di molte cose. Un altro punto dolente riguarda l’«inoltro dei flussi informativi che consentano l’analisi dei dati, a tutti i livelli, onde prendere le opportune decisioni, ad oggi fortemente carente». E poi l’attivazione delle rete ospedaliera e territoriale, «attesa l’insufficiente offerta quali-quantitativa dell’Asp di Reggio, anche prevedendo integrazioni con il privato accreditato locale».
Non è finita. Scura vuol conoscere anche lo stato dell’arte circa l’integrazione degli uffici e del personale delle ex Asl di Locri e di Palmi con quella di Reggio.

L’ASSUNZIONE C’è, inoltre, il capitolo assunzioni. Ma in questo caso il commissario regionale non pone una questione di carattere generale, bensì particolare. La pesante carenza di primari negli ospedali e nelle strutture che ricadono nell’Asp di Reggio è cosa assai nota nonché finora irrisolta, con il ricorso continuo all’istituto della “reggenza” per far andare in qualche modo avanti i reparti. Eppure Scura si mostra sollecito solo su una struttura specifica: «Come lei ben sa – rammenta il commissario a Priolo – è da tempo vacante la figura “primariale” alla Ginecologia e ostetricia di Polistena». Giusto coprire al più presto quel posto vacante, ma Scura pretenderà chiarimenti anche su tutti gli altri reparti da anni privi dei dirigenti responsabili? Magari lo farà quando riuscirà a rintracciare Priolo.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it