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Gli ex lavoratori Field pronti a insorgere

CATANZARO Non vogliono cadere nel dimenticatoio gli ex lavoratori Field, ente strumentale della Regione Calabria, che ormai da un anno attendono di conoscere il proprio futuro, appesi alla spe…

Pubblicato il: 04/03/2016 – 22:11
Gli ex lavoratori Field pronti a insorgere

CATANZARO Non vogliono cadere nel dimenticatoio gli ex lavoratori Field, ente strumentale della Regione Calabria, che ormai da un anno attendono di conoscere il proprio futuro, appesi alla speranza di una ricollocazione che, però, ogni volta sfuma. Una storia tutta calabrese anche questa che investe decine di persone che sono state per anni impiegate come braccio operativo nelle rendicontazioni, nella creazione dei database, nelle attività legali, nei controlli di I° livello o nell’utilizzo dei sistemi gestionali regionali; hanno materialmente redatto i decreti di spesa e fornito assistenza ai beneficiari dei bandi del Dipartimento, dalla stipula delle convenzioni alle liquidazioni finali. Come pure hanno fornito assistenza tecnica all’interno dei programmi Garanzia Giovani, Credito d’Imposta, Autoimpiego, Borse Lavoro, Dote Occupazionale, Welfare to Work, senza considerare il poderoso impegno per la definizione delle pratiche degli ammortizzatori sociali come Mobilità e Cassa Integrazione in Deroga o delle politiche attive. E oggi sono precari dal futuro incerto. Per questo, lo scorso due marzo la Uil Temp Calabria, la categoria sindacale che segue in particolar modo i lavoratori atipici e precari, ha tenuto un’assemblea alla presenza del segretario generale, Gianvincenzo Benito Petrassi, e del segretario interprovinciale per Catanzaro e Vibo, Luca Muzzopappa, chiedendo con forza di non cadere nel dimenticatoio. Fin dagli inizi degli anni 2000, prima con Fondazione Field e poi transitati per qualche mese a Calabria Etica, questo gruppo composto da diverse figure professionali reclutate attraverso procedure pubbliche, ha operato con contratti a progetto presso l’assessorato al Lavoro ed alle Politiche Sociali, supportando quotidianamente gli uffici regionali in attività strategiche, in particolare quelle legate alla gestione dei Fondi Europei. “Ad oggi, questi lavoratori – sostengono Petrassi e Muzzopappa– si sentono sfruttati e buttati via, dopo avere, per diversi anni, contribuito al funzionamento della macchina burocratica regionale, acquisendo delle competenze e mettendole a disposizione dell’ente regionale in un settore strategico come quello del Lavoro e delle Politiche sociali, ed è anche grazie al loro impegno se il Dipartimento Lavoro è riuscito a fornire risposte ai lavoratori, alle aziende, ai beneficiari di bandi. Obiettivamente, il fatto che da circa un anno questi lavoratori non siano più al loro posto, ci fa riscontrare una dilatazione nelle tempistiche di tutte quelle attività così complesse e delicate di uno degli assessorati più importanti, laddove invece l’amministrazione dovrebbe essere più precisa e puntuale”.

FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’ Preoccupati di aver donato dieci o addirittura 15 anni delle loro migliori energie e ritrovarsi infine con un pugno di mosche, con pesanti ripercussioni in termini economici sulle loro famiglie, hanno più volte chiesto che si faccia chiarezza sul loro destino, senza però trovare risposte definitive.“Tra questi lavoratori ci sono competenze ormai consolidate – concludono i due sindacalisti – che non possiamo permetterci di disperdere: sarebbe una perdita economica per l’Ente, che in questi anni ha investito su di loro con una formazione specializzata, connessa anche alle attività di spesa dei fondi Fes e Fers, e che dovrebbe esternalizzare i servizi forniti da questo personale. Ma sarebbe anche la ripetizione della cattiva consuetudine delle nostre amministrazioni pubbliche di non valorizzare le professionalità sviluppate con tanto impegno, una prassi del passato di cui davvero non se ne sente il bisogno”. Per questo la Uil Temp Calabria ha inviato una richiesta di incontro all’assessore al Lavoro Federica Roccisano, affinché venga chiarita la posizione di questi lavoratori, invitando nel contempo la Regione Calabria ad affrontare per tempo con il sindacato tutte le vertenze legate al precariato calabrese ed il mercato del lavoro in maniera organica, non a macchia di leopardo e non solo nei momenti di grave criticità quando trovare una soluzione è veramente molto difficile.

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