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Trivelle, un “Sì” per «difendere il territorio»

CATANZARO Il comitato per il “Sì” al referendum abrogativo contro le trivelle nel mar Mediterraneo si è presentato nella mattina di venerdì con una conferenza stampa presso la Cittadella regionale …

Pubblicato il: 04/03/2016 – 17:30
Trivelle, un “Sì” per «difendere il territorio»

CATANZARO Il comitato per il “Sì” al referendum abrogativo contro le trivelle nel mar Mediterraneo si è presentato nella mattina di venerdì con una conferenza stampa presso la Cittadella regionale a cui hanno preso parte anche l’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo e il presidente della commissione regionale antindrangheta Arturo Bova, delegato dal governatore Oliverio sull’argomento. Presenti anche Legambiente, Wwf e l’associazione “Fabbricando l’avvenire”.
L’incontro è servito per ufficializzare e rendere pubblica la posizione della Regione sul tema trivellazioni, dopo che la Calabria era stata una delle sei a sottoscrivere il cosiddetto “manifesto di Termoli” contro le trivellazioni tra Adriatico e Ionio. Nel mirino del comitato, infatti, ci sono le tecniche di ricerca degli idrocarburi fossili che verrebbero utilizzate qualora le trivelle entrassero in funzione. Come l’airgun, uno strumento che, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, genera di onde compressionali emettendo bolle di aria compressa nell’acqua. Il boato e le vibrazioni emesse però, non solo danneggiano irrimediabilmente i fondali e le coste, ma rischiano di rendere sordi anche i cetacei e le balene che, soprattutto lungo le coste calabresi, transitano durante gli spostamenti stagionali.
Danni enormi all’ambiente, dunque, e alla biodiversità non solo marina, a fronte di vantaggi pressoché infinitesimali: «Allo Stato – ha detto Bova – andrebbe solo 7% del valore del petrolio estratto e 10% del gas, ma le prime 50mila tonnellate sono esenti dalle royalties. In tutto, si parla di un massimo di appena 340 milioni di euro all’anno che entrerebbero nelle casse statali, meno delle briciole se si confronta con i danni collaterali a pesca, turismo e attrazioni naturali su cui l’Italia può contare e in cui si sviluppa il maggior valore del Pil. Le trivellazioni porterebbero alla morte del turismo ambientale e culturale in Italia».
Convinta sostenitrice del “Sì” anche l’assessore Rizzo: «Andare a votare e farlo per il “Sì” significa sostenere le nostre meraviglie e difendere il territorio, il bene ambientale, le eccellenze dell’Italia e della nostra meravigliosa regione. Non dimentichiamo, ad esempio, che proprio nello Ionio, a largo di Isola Capo Rizzato, c’è la più grande area marina protetta di tutta Italia».
Allarmanti i dati forniti poi da Legambiente Calabria attraverso il direttore Luigi Sabatini: «Tutto il petrolio presente sotto il mare italiano basterebbe al nostro Paese per sole 8 settimane, mentre già oggi produciamo più del 40% di energia da fonti rinnovabili. Negli ultimi anni nella Penisola è cresciuto il turismo verde, segno che gli italiani vogliono riscoprire le bellezze paesaggistiche del territori. Il patrimonio naturalistico delle nostre destinazioni balneari è la prima motivazione di visita per i turisti stranieri (muove il 30% dei turisti), ed è il secondo motivo di scelta, invece, (24,9%) dei turisti italiani. Un patrimonio importantissimo per l’economia italiana e degli altri Paesi adriatici, il cui motore principale sono le bellezze naturali dei luoghi. Attualmente sono 18 i procedimenti estrattivi attivi per un totale di circa 14mila chilometri quadrati da Taranto a Crotone: una superficie grande quanto l’intera Campania è sotto scacco delle compagnie petrolifere. Sono questi i numeri della folle corsa all’oro nero che non risparmia le coste ioniche, così gli altri mari italiani. Un vero e proprio assalto delle compagnie petrolifere frutto di una scellerata scelta in campo energetico del Governo che sta letteralmente svendendo i nostri mari. Per questi e tanti altri motivi, Legambiente, insieme al coordinamento “No triv”, chiede di votare “Sì” al referendum contro questa miope scelta energetica e sta organizzando un’iniziativa che si chiama “100 piazze per il referendum” per una mobilitazione capillare».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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