COSENZA «Domani è una giornata di lutto per la democrazia di Cosenza. Nonostante l’appello di milleduecento cittadini inviato ai segretari regionale e nazionale del Pd, le primarie si celebreranno in tutta Italia tranne in quella che veniva definita l’Atene della Calabria». Lo afferma, in una nota, il leader del Pse Enzo Paolini. «Una sospensione dei diritti – prosegue – che non trova uguali neanche nei momenti più oscuri dei regimi autoritari. Milleduecento cosentini hanno chiesto a Renzi di restituire la democrazia a Cosenza. Ma il silenzio fa capire che, per costoro, Cosenza e il Sud più in generale, non meritano alcuna attenzione».
LA REPLICA DI GUGLIELMELLI A stretto giro è arrivata, tramite il suo profilo Facebook, la replica del segretario provinciale del Pd cosentino, Luigi Guglielmelli: «Nel nostro statuto – ha spiegato – è previsto lo strumento delle primarie per la selezione del candidato sindaco. Allo stesso modo sono previste altre procedure per la selezione sempre del candidato sindaco. Sono entrambe regole democratiche previste dallo statuto del Pd. L’assemblea provinciale all’unanimità ha dato mandato di ricercare un candidato unitario nel Pd e nella coalizione per il Comune di Cosenza. La commissione del Pd all’unanimità ha proposto Lucio Presta. La stragrande parte della coalizione ha condiviso quel nome. Questo significa rispettare le regole e scegliere in maniera condivisa un candidato. Altra cosa è il diritto di veto».
«Fare l’unità – ha concluso Guglielmelli – significa fare anche dei passi indietro senza bisogno di trattative o accordi. Il Pd aveva decine di candidati validi e ha rinunciato a proporli per favorire l’unità della coalizione e per dare un reale segnale di svolta. Si può fare politica anche da mediano e non sempre da prima punta. Questo è il senso di un partito. Un partito al quale qualcuno non ha mai aderito per poi rimproverargli di applicare il proprio statuto».
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