Resta al suo posto il dirigente “appeso” alla legge Severino

COSENZA La posizione di un dirigente dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza è appesa, da mesi, al filo della legge Severino. Dopo la condanna nel processo per le autoassunzioni del 2008, per Remigio Magnelli (condannato assieme all’ex direttore generale Franco Petramala e a Michele Fazzolari), che dirige l’Unità operativa complessa Risorse umane, potrebbero scattare gli effetti della norma anticorruzione. Per il capo del personale di via Alimena è arrivata una condanna a un anno in primo grado per reati contro la pubblica amministrazione. Tutto riportato dalle cronache. La legge voluta dall’ex ministro della Giustizia, obbligherebbe gli enti pubblici a non assegnare incarichi dirigenziali di vertice a quanti siano stati condannati, anche con sentenza non definitiva, proprio per reati contro la pubblica amministrazione.
Su Magnelli, dunque, aleggia da tempo la sospensione e la “retrocessione” a un incarico non dirigenziale.
Finora, però, nulla è cambiato, né con il vecchio commissario dell’Asp Gianfranco Filippelli né – almeno finora – con il direttore generale Raffaele Mauro. E residua un dubbio: che fine faranno gli atti firmati rivisti alla luce della legge Severino?

p. p. p.