REGGIO CALABRIA «Il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata è certamente una delle strategie più incisive nella lotta contro le mafie e per l’affermazione di un’autentica giustizia sociale». Lo ha detto il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà partecipando all’incontro nazionale sui beni confiscati organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in collaborazione con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati in occasione del ventennale dall’entrata in vigore della legge 109/96 Rognoni Latorre.
«A Reggio Calabria – ha aggiunto – abbiamo redatto un programma molto ambizioso su questo tema che ci consentirà di ribaltare un primato negativo in una grande opportunità da mettere a disposizione della comunità in termini di ricaduta sociale. La possibilità di utilizzare i fondi strutturali europei per la riqualificazione dei beni è certamente una freccia in più molto importante all’arco delle amministrazioni comunali che si trovano a gestire questa partita, soprattutto per quelle del meridione che sono poi quelle dove si concentra la maggiore presenza di beni oggetto di confisca. A Reggio Calabria abbiamo inaugurato questo percorso virtuoso che ha già ricevuto apprezzamenti importanti da parte dei massimi vertici nazionali dell’antimafia. Beni confiscati a uso abitativo, per l’impiego in ambito sociale o per la messa a reddito che ci consentirà di creare un fondo da destinare ad esempio per dei buoni libro per le famiglie meno abbienti».
«A vent’anni dall’entrata in vigore Rognoni Latorre – ha proseguito – possiamo tracciare un bilancio certamente positivo in termini di ricaduta sociale della legge. È fuori di dubbio la portata rivoluzionaria di questa legge, ma è chiaro che oggi, soprattutto in termini procedurali, è necessario un aggiornamento, per migliorare l’iter di assegnazione, che va reso più veloce».
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