COSENZA «Il problema non è Presta che va dal Pd o il Pd che va Presta, ma sono Presta e il Pd che devono andare dagli elettori». È il primo commento del vicesegretario nazionale dem Lorenzo Guerini arrivando a Cosenza dove sta incontrando i vertici e rappresentanti del partito assieme al candidato a sindaco Lucio Presta. Vuole smorzare le polemiche e ci tiene a ribadire che poi le scelte «sono territoriali».
In particolare, in riferimento alle possibili alleanze (di Ncd, in particolare), «per una grande coalizione che è quella che serve in una città come Cosenza». Anche perché – aggiunge – di questi temi sono venuto a parlare. Mentre pronuncia queste parole davanti alla sede del Pd ci sono alcuni esponenti del Pse cosentino che «denunciano la mancanza di democrazia» per non aver fatto le primarie. Il vicesegretario del Pd è «soddisfatto per i risultati raggiunti domenica con le primarie in diverse città».
E sul caso Cosenza aggiunge: «Il Pd ha i propri strumenti e le proprie regole e sia a Cosenza che a Crotone farà delle scelte ponderate e finalizzate a rispettare le sue regole». Ad attendere Guerini, c’erano Nicola Adamo, Enza Bruno Bossio, Ennio Morrone e suo figlio Luca. Tra le ultime file Giacomo Mancini. Prima di iniziare il confronto – a cui la stampa non può partecipare – il segretario provinciale Luigi Guglielmelli fa presente a Guerini che «il Pd a Cosenza è unito. Nessun candidato calato dall’alto ma scelta condivisa su Lucio Presta che è in campo da anni». Concetto ribadito dal segretario regionale Ernesto Magorno, che cita e saluta i Morrone e Mancini, proprio a sottolineare «l’importanza del progetto che qui a Cosenza si deve realizzare».
LO SCONTRO SCURA-OLIVERIO «Invito tutti a essere responsabili». Ha risposto così Guerini a una domanda sulla spinosa questione Scura-Oliverio e le continue richieste anche di molti sindaci del Cosentino di mandare via il commissario. «Questo – afferma – è un tema che riguarda il governo ma che, a mio parere, tocca due aspetti: uno di metodo e uno di merito. Nel primo caso c’è un quadro normativo in cui c’è un commissario straordinario a cui spetta una programmazione di controllo e una giunta regionale che ha il compito di gestire le aziende sanitarie. E i due devono confrontarsi sulle scelte compiute. Qui, allora, rientra il discorso del merito. Nel merito è necessario il confronto sulle scelte compiute tenendo conto di un piano di rientro e su questo bisogna confrontarsi nell’ambito di un dialogo che ha risvolti politico-istituzionali e sociali». Guerini ribadisce «l’importanza del confronto e della collaborazione», ma – precisa – «le scelte sulle singole figure non competono a me».
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