Ultimo aggiornamento alle 13:20
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

“Strada del mare”, Spagnuolo: «Un'opera che non si farà mai»

VIBO VALENTIA Dalla fase progettuale a quella dell’esecuzione dei lavori, per finire con la contabilizzazione e la liquidazione degli stati di avanzamento. Investono tutte le fasi della famigerata …

Pubblicato il: 07/03/2016 – 14:27
“Strada del mare”, Spagnuolo: «Un'opera che non si farà mai»

VIBO VALENTIA Dalla fase progettuale a quella dell’esecuzione dei lavori, per finire con la contabilizzazione e la liquidazione degli stati di avanzamento. Investono tutte le fasi della famigerata vicenda della “Strada del mare” le presunte irregolarità alla base del sequestro richiesto dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia e disposto dal gip a conclusione degli accertamenti che, negli ultimi anni, sono stati disposti dagli inquirenti sulla gestione dell’ente Provincia. I finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Vibo e del Nucleo speciale di Polizia valutaria di Reggio Calabria hanno eseguito sequestri preventivi di beni in esecuzione del decreto del gip che dispone l’esecuzione di misure patrimoniali fino a concorrenza di circa 5 milioni di euro (immobili, quote societarie, rapporti finanziari) nei confronti di cinque indagati (qui i nomi).
Allo stato, sono stati sottoposti a sequestro: 24 fabbricati di cui uno ubicato in Roma e due in Milano; 47 terreni tutti ubicati nella provincia di Vibo; quote societarie in 11 società riconducibili agli indagati; una ditta individuale; quattro autovetture; 22 saldi attivi esistenti su conti correnti ed altri sui rapporti finanziari. Truffa aggravata ai danni di ente pubblico e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici i reati contestati.

L’INDAGINE La vicenda della “Strada del mare” ha riguardato l’esame delle procedure di affidamento e di esecuzione dei lavori connessi all’appalto per la costruzione dell’asse viario di collegamento tra Rosarno e Pizzo. Le indagini hanno fatto emergere numerose presunte irregolarità che partono dalla gestione della progettazione per arrivare all’approvazione, da parte della Direzione lavori e del Responsabile del procedimento, di ben 11 Stati di avanzamento che hanno consentito il pagamento, a favore dell’impresa aggiudicataria, di importi che per gli qinuirenti sono nettamente superiori rispetto a quelli corrispondenti al valore dei lavori effettivamente realizzati: le somme dei singoli S.a.l. «venivano, infatti, artatamente “gonfiate” concordando le percentuali da applicare di volta in volta – scrive la Gdf vibonese – e inserendo indebitamente lavori non previsti nel progetto iniziale, sul falso presupposto che fossero necessari per l’esecuzione a regola d’arte». Nel corso delle indagini sarebbero emersi anche casi di pagamenti effettuati dalla Provincia utilizzando risorse finanziarie destinate ad altri fini, stornando fondi da un capitolo di bilancio all’altro.

SPAGNUOLO: UN’OPERA CHE NON SI FARÀ MAI «La strada del mare è un’opera che non si farà mai». Così il Procuratore Mario Spagnuolo ha commentato l’inchiesta sulle presunte irreoglarità nella gestione dell’appalto e nei lavori della “Strada del mare”. Nel corso di una conferenza stampa, il magistrato ha espresso tutto il suo «sconforto» per come la pubblica amministrazione gestisce i soldi pubblici. «Come nelle altre vicende – ha aggiunto Spagnuolo – anche in questa c’è un comune denominatore, e cioè che gli indagati, o imputati, sono sempre gli stessi». Nessun trionfalismo, dunque, nel commentare l’esito dell’indagine coordinata dal sostituto Michele Sirgiovanni, ma solo «la consapevolezza che la pubblica amministrazione non funziona, spende soldi inutilmente e alla fine l’intervento della magistratura requirente è solo finalizzato ad individuare i responsabili quando i danni sono già fatti. Quest’ultima inchiesta fa emergere un atteggiamento assolutamente fuori dalle regole da parte dell’amministrazione pubblica che non ha mai denunciato irregolarità. Siamo in presenza di uno spreco di denaro che era destinato a mitigare il rischio idrogeologico e invece dirottato, attraverso una deliberazione di tipo amministrativo-politica, per pagare gli stati di avanzamento non eseguiti. Sono stati regalati ad un’impresa un quantitativo cospicuo di milioni di euro per un’opera mai realizzata e distolto somme destinate ad altro».

GLI ALTRI FILONI SULLA PROVINCIA L’indagine della Procura sulla “Strada del mare” rappresenta l’ultimo dei filoni investigativi avviati a seguito dell’indagine denominata “Odor lucri” che, nel 2012, aveva portato all’accertamento di un peculato di circa un milione e 300mila euro commesso da un dipendente della Provincia attraverso l’emissione di falsi mandati di pagamento a favore di persone compiacenti, al fermo di due responsabili ed al sequestro di beni per un importo equivalente alla somma di cui si era indebitamente appropriato il dipendente provinciale. Le evidenze investigative emerse all’epoc, avevano portato gli inquirenti ad ampliare il contesto dell’indagine finalizzandola alla complessiva verifica sulle risorse pubbliche gestite dalla Provincia, dando origine, quindi, ad un ampio contesto investigativo su molteplici aspetti gestionali. In questo quadro, infatti, si inseriscono anche: l’indagine sulla “tangenziale est” conclusa con la denuncia di dieci tra funzionari e dipendenti dell’ente, imprenditori e professionisti per i reati di truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e disastro colposo, con il sequestro di un tratto di strada di oltre due chilometri e mezzo e la segnalazione alla Corte dei Conti di un’ipotesi di danno erariale per circa sette milioni e mezzo di euro; l’indagine denominata “Bis in idem” su una presunta truffa di oltre 30 milioni di euro legata all’illecita gestione di fondi destinati a sostegno delle crisi aziendali ed occupazionali; l’indagine sull’affidamento di appalti per fornitura di servizi ad una ditta riconducibile ad un ex consigliere della Provincia di Vibo valentia, con la denuncia per abuso di ufficio di cinque tra funzionari, dipendenti dell’ente e imprenditori; l’indagine sulle irregolarità nell’assegnazione dei fondi a favore dei gruppi consiliari della Provincia, che ha portato alla denuncia di 37 soggetti tra rappresentanti dell’ente, dirigenti di settore e revisori dei conti per ipotesi di reato che vanno dal peculato all’abuso d’ufficio e al falso ideologico in atto pubblico.

s. pel.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x