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I paoliniani: «Il Pd ha tradito le promesse»

COSENZA Enzo Paolini non si ferma. L’avvocato del Pse non intende arretrare rispetto all’intenzione di candidarsi a sindaco di Cosenza e assicura di avere dalla sua parte almeno sei liste. Tra ques…

Pubblicato il: 08/03/2016 – 10:46
I paoliniani: «Il Pd ha tradito le promesse»

COSENZA Enzo Paolini non si ferma. L’avvocato del Pse non intende arretrare rispetto all’intenzione di candidarsi a sindaco di Cosenza e assicura di avere dalla sua parte almeno sei liste. Tra queste ci sarà sicuramente quella di “Cosenza Domani”, storica formazione del centrosinistra bruzio. Che oggi scende ufficialmente in campo per sparare a zero contro il Pd e Lorenzo Guerini, il vicesegretario del partito sceso ieri a benedire la candidatura del manager Lucio Presta. «Appare sempre più chiaro a tutti i cosentini – si legge in una nota del movimento che sosterrà la corsa di Paolini – il disegno del Pd. Si era detto di organizzare la grande coalizione per conquistare il Comune ed individuare il candidato unitario – cioè unanime (non a maggioranza ma proprio unanime) – oppure con le primarie. Su questo impegno sancito da un documento di indizione delle primarie si è proceduto allo scioglimento della amministrazione per dimissione dei consiglieri. Poi l’impegno chiaro e pubblico come confermano tutti i protagonisti è stato disatteso».
Nel mirino di “Cosenza Domani” c’è il vertice di ieri in casa dem: «Un gruppetto di mandarini del Pd di quelli che da decenni hanno il merito di come è la nostra regione ci ha spiegato perché. Quando c’è “forte condivisione” a Roma la voce dei cosentini non conta, deve tacere. E devono venir meno anche impegni presi pubblicamente.  Bene, anche su questo si faranno le valutazioni elettorali. Noi siamo inguaribilmente legati al rispetto degli impegni e della dignità dei cosentini. Magorno, Covello, Adamo e tutti i tartufi del Pd (quelli che non sanno o non possono dire no, per intenderci) sono invece vincolati alle “forti condivisioni” romane espresse ieri dal signor Guerini di Pavia venuto ad impartirci paternalistiche lezioni di politica. Lo ringraziamo ma quanto a lezioni preferiamo tenerci quelle dei cosentini che stavano in cattedra con la schiena dritta senza piegarsi a nessuna decisione presa altrove come Gullo e Mancini».

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