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All'Unical va in scena l'amore estremo

COSENZA Un gradito ritorno quello della compagnia Scimone Sframeli all’interno della stagione teatrale curata dal Centro Arti Musica e Spettacolo per l’anno 2015-2016, con lo spettacolo “Amore”, ot…

Pubblicato il: 09/03/2016 – 17:46
All'Unical va in scena l'amore estremo

COSENZA Un gradito ritorno quello della compagnia Scimone Sframeli all’interno della stagione teatrale curata dal Centro Arti Musica e Spettacolo per l’anno 2015-2016, con lo spettacolo “Amore”, ottava commedia di Spiro Scimone, la quarta con la regia di Francesco Sframeli, dopo i successi di “La busta”, “Pali” e “Giù”. Lo spettacolo andrà in scena martedì 15 marzo, alle ore 20:45, al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria.
Spiro Scimone, anche nel caso di “Amore”, prosegue il suo percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome e sono, in questo caso, “tutti vecchietti”. Sulla scena si muovono due coppie, una eterosessuale e una omosessuale: il vecchietto, la vecchietta, il comandante, il pompiere. Due realtà, due amori a confronto: gli anziani sposi ricordano momenti, epoche lontane in un serrato dialogo, quando irrompe sul palcoscenico, su un originalissimo carrello da supermercato, il comandante dei pompieri, mosso e trasportato sulla scena dal suo subordinato.
Il luogo su cui scorre la vicenda è un cimitero, due tombe a terra, cipressi sullo sfondo, scena minimale/essenziale, le quattro figure si muovono tra le tombe, probabilmente per l’ultimo giorno della loro vita, in una sospesa dimensione spazio-temporale, in sottile equilibrio tra la verità e la tragedia del vivere quotidiano.
Le tombe si mutano in giacigli e, quindi, nascono immediate dinamiche interiori, in cui riaffiorano ricordi, desideri e l’analisi delle occasioni perdute. Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. L’Amore è una condizione estrema e, forse, eterna.
Guidati dalla regia di Francesco Sframeli, sul palco si alternano: Spiro Scimone, Gianluca Cesale, Giulia Weber e lo stesso Sframeli. Le scene sono di Lino Fiorito, le luci di Beatrice Ficalbi, la produzione è della compagnia Scimone Sframeli in collaborazione con Théâtre Garonne Toulouse.

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