CATANZARO Dopo i cori razzisti e omofobi, negli stadi italiani, fanno capolino quelli inneggianti alle violenze sessuali. È successo a Catanzaro, domenica scorsa, dove la squadra del capoluogo calabrese ha giocato contro il Benevento, primo in classifica nel gruppo C del campionato di Lega Pro. La partita è finita in parità (1-1) ma uno sparuto gruppetto di ultras giallorossi ha intonato un coro contro il presidente della società Giuseppe Cosentino e contro la figlia Gessica, che è anche vicepresidente del Catanzaro Calcio, inneggiando allo stupro. La notizia è stata data ieri dal sito locale catanzaroinforma.it, mentre l’audio della vergogna è stato mandato in Rete dal Fatto Quotidiano.
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