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Niente atti ai sindacati, diffidato il consiglio regionale

REGGIO CALABRIA Sale la tensione sul personale del consiglio regionale. E sale, per la precisione, tra la Cisl e i vertici della burocrazia di Palazzo Campanella. Il casus belli è la richiesta, da …

Pubblicato il: 09/03/2016 – 10:16
Niente atti ai sindacati, diffidato il consiglio regionale

REGGIO CALABRIA Sale la tensione sul personale del consiglio regionale. E sale, per la precisione, tra la Cisl e i vertici della burocrazia di Palazzo Campanella. Il casus belli è la richiesta, da parte del segretario regionale del settore Funzione pubblica del sindacato, Antonio Bevacqua, delle copie del Contratto decentrato integrativo del 2015 e di quello del 2016, nonché dei relativi allegati «e con avvertenza che, in caso di rifiuto, sarebbe stata tutelata la posizione della propria organizzazione sindacale nelle opportune sedi». La conseguenza della richiesta – che, secondo la Cisl sarebbe stata disattesa – è la diffida inoltrata «al dirigente del settore Risorse umane del consiglio regionale (si tratta di Maurizio Alessandro Praticò, ndr) e per conoscenza, tra l’altro, al presidente del consiglio regionale, al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria e al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione». L’amministrazione consiliare, in sostanza, avrebbe trasmasso «solo le bozze e non le copie dei citati contratti», sottoscritti dall’amministrazione assieme alle altre organizzazioni sindacali, «per giunta allegando sia un’appendice alla preintesa del contratto decentrato integrativo per l’anno 2015 non discussa in seduta di delegazione trattante, sia un presunto accordo, mai raggiunto, sui criteri generali per le progressioni economiche orizzontali del personale non dirigenziale del consiglio regionale della Calabria, con schede per i relativi punteggi diverse da quelle portate al tavolo nella seduta del 22 febbraio scorso».
Segue un lungo elenco di presunte violazioni. Dal contratto nazionale di lavoro del comparto Regione-Enti locali, «che sancisce il diritto sindacale all’informazione, da rispettare, addirittura, in via preventiva allorquando si tratti di materie su cui è prevista la contrattazione», come in questo caso, al “Regolamento sulla disciplina del diritto di accesso agli atti e accesso civico”, al “Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale della Calabria”. E poi il “Piano triennale per la prevenzione della Corruzione” e il “Programma triennale della Trasparenza e dell’Integrità”.
«È risaputo – scrive Bevacqua – che qualunque contratto, per essere valido, deve essere siglato in ogni foglio e firmato per esteso nell’ultima pagina. La Cisl richiama l’attenzione sulla mancata conoscenza degli elementi basilari della contrattazione e del diritto di accesso agli atti. Tale modus operandi potrebbe dare luogo a probabili contenziosi con le organizzazioni sindacali».
«Sarebbe ora – conclude il sindacato – che l’Ufficio di Presidenza del consiglio regionale, quale organo di governo dell’Ente, ne prendesse atto e assumesse i provvedimenti necessari per ripristinare le corrette relazioni sindacali».

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