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Oliverio all'Unical: valorizzare i beni culturali

COSENZA Il presidente della Regione Mario Oliverio è intervenuto – informa una nota dell’Uffiico stampa della Giunta – ai lavori di un convegno sul patrimonio dei beni culturali promosso dall’Unive…

Pubblicato il: 09/03/2016 – 18:01
Oliverio all'Unical: valorizzare i beni culturali

COSENZA Il presidente della Regione Mario Oliverio è intervenuto – informa una nota dell’Uffiico stampa della Giunta – ai lavori di un convegno sul patrimonio dei beni culturali promosso dall’Università della Calabria. «Dobbiamo fare, innanzitutto, un’operazione culturale. Io credo – ha detto Oliverio – che la consapevolezza del valore di un bene è data dalla conoscenza del valore storico che rappresenta quel bene, del suo valore artistico e architettonico, perchè, altrimenti, un bene non conosciuto, per chi ha modo di osservarlo, è assolutamente insignificante».
A tal proposito, Oliverio, facendo riferimento alle sue origini di San Giovanni in Fiore e, quindi, all’Abbazia costruita da Gioacchino da Fiore e al periodo cistercense ha ricordato che da bambino giocava in quella Abbazia ormai sconsacrata, «e non avevo consapevolezza di cosa fosse quel monumento. Poi, quando con gli studi ho cominciato a prendere consapevolezza del valore storico di quel monumento, ho cercato di risvegliare la mia attenzione e, negli anni, con un gruppo di persone, siamo riusciti a recuperarla, a restaurarla e farla riconsacrare dall’allora presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Poletti. Nella comunità, però, la consapevolezza del valore di quel bene non c’era e fino a quando questa consapevolezza non si è fatta strada non era considerato. Oggi, quel bene è diventato un attrattore, un luogo di studi internazionali. Credo, perciò, che il nostro primo obiettivo deve essere quello di far crescere la conoscenza. Penso che nè l’Università, nè le scuole in Calabria abbiano assolto a questa funzione. Negli stessi luoghi dove il bene è allocato, a volte, non vi è conoscenza».
Oliverio ha ancora detto che «non è possibile che le strutture periferiche dello Stato – facendo riferimento alle Sovrintendenze – continuino a stare come corpi separati nei territori. Le risorse vanno utilizzate per operazioni conservative e di valorizzazione del patrimonio culturale. Il Pon-cultura non può essere gestito in modo verticistico attraverso le strutture periferiche del ministero ma in stretto coordinamento con le istituzioni locali e le Regioni».
Secondo Oliverio, bisogna creare una nuova capacità attrattiva che possa portare a un aumento della domanda. «E questo si può ottenere – ha detto Oliverio- se riusciamo a fare un salto di qualità rispetto al passato, facendo, ciascuno, la propria parte a secondo delle competenze per cui è chiamato a rispondere. Noi stiamo anche lavorando per correggere il nostro approccio con il territorio».
E qui, il presidente ha fatto riferimento agli abusi in edilizia fatti in questi anni. Ha parlato del patrimonio paesaggistico della regione, citando i parchi, e la necessità di una migliore valorizzazione delle loro risorse. «Insomma, dobbiamo avere – ha detto ancora Oliverio – una visione innovativa perchè questa necessità viene dalla rete, dalla dimensione globale nella quale le peculiarità di un territorio possono essere, e sicuramente sono, la sua ricchezza».

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