CATANZARO Franco Bruzzese, il presunto capo della cosca dei nomadi di Cosenza, ha deciso di vuotare il sacco. La scelta di collaborare con la giustizia si è già materializzata con le dichiarazioni che il nuovo pentito ha fornito agli uomini della Dda di Catanzaro finite in un verbale poi allegato agli atti dell’inchiesta del processo contro la cosca cosentina in corso a Catanzaro. Un procedimento dove lo stesso Bruzzese è imputato essendo ritenuto elemento di vertice dell’organizzazione criminale che opera nel capoluogo. Anche Ettore Sottile, stando alle dichiarazioni del neocollaboratore di giustizia Bruzzese, avrebbe partecipato all’organizzazione dell’agguato e dell’occultamento del cadavere di Luca Bruni, boss dell’omonima cosca scomparso il tre gennaio 2012. Come specificato dal collaboratore Adolfo Foggetti circa un anno fa, anche Bruzzese ha confermato che il movente che portò ad eliminare Luca Bruni fu il sospetto che potesse collaborare con la giustizia: Ma non solo. Luca Bruni, dopo la morte per cause naturali di suo fratello Michele, era salito ai vertici della cosca, un clan che il nascente gruppo Rango-Zingari aveva tutta l’intenzione di eliminare definitivamente dalla scena criminale cosentina.
Per questo motivo il tre gennaio 2012 Luca Bruni venne attirato in una trappola dalle persone di cui più si fidava, Foggetti e Daniele Lamanna, con la scusa di partecipare a un summit al quale avrebbero preso parte anche i boss Ettore Lanzino e Franco Presta. Invece la vittima venne portata in un campo sperduto a Castrolibero e uccisa a colpi di pistola. Nello stesso campo, poi, il suo corpo venne seppellito per essere ritrovato lo scorso anno in seguito alle dichiarazioni di Adolfo Foggetti. All’organizzazione e all’occultamento del cadavere partecipò anche Ettore Sottile, il quale però restò nascosco nelle fasi in cui veniva tesa la trappola e Bruni incontrava i suoi aguzzini proprio perché il giovane Luca, in quel periodo, non si fidava quasi di nessuno.
Per questo motivo il gip di Catanzaro, Giuseppe Perri, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Sottile per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il provvedimento cautelare è stato emesso dopo le dichiarazioni di Bruzzese e le seguenti investigazioni svolte dai procuratori aggiunti Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto e del sostituto procuratore della Dda Pierpaolo Bruni. Bruzzese – già ristretto in regime di 41bis – ha confermato quanto dichiarato sulla vicenda di Luca Bruni dal collaboratore Adolfo Foggetti, accusando anche se stesso nel suo ruolo di mandante e indicando tutti i personaggi coinvolti ponendo in evidenza il ruolo di Sottile il quale, peraltro, è già imputato per tale grave fatto di sangue unitamente a Bruzzese, Maurizio Rango, Daniele Lamana e Adolfo Foggetti.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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