COSENZA Nei prossimi anni il governo italiano investirà 150 milioni sulla cyber security. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in occasione della seconda tappa della visita odierna effettuata in Calabria. Dopo aver presenziato, nella tarda mattinata, sull’A3 all’abbattimento dell’ultimo diaframma di una nuova galleria, il premier è volato a Cosenza dove ha visitato una struttura delle Poste – era presente anche l’amministratore delegato dell’azienda, Francesco Caio – in cui si svolgono attività legate alla sicurezza informatica. Il premier ha esortato la Calabria e il Mezzogiorno a puntare sull’innovazione e sulle tecnologie. «Tra i luoghi comuni sull’Italia – ha detto Renzi – c’è quello di immaginare il Mezzogiorno come una terra che non abbia prospettive e chance per il futuro. In passato – ha detto Renzi – il Mezzogiorno era la fucina, il laboratorio, il luogo dell’innovazione. Nel momento in cui si parte con l’unità d’Italia – ha proseguito – il Mezzogiorno vantava l’esperienza più innovativa d’Europa, non solo della Penisola. La ricchezza culturale che questa terra può esprimere è straordinaria. Lo abbiamo visto passeggiando fra le start-up che sono incoraggiate dall’azione dell’Università della Calabria ma anche dall’investimento delle poste che ospita molti giovani che a Cosenza, come in altre realtà, costruiscono un pezzettino di futuro».
«Nella lotta contro i pregiudizi – ha detto ancora Renzi – c’era anche quello di dire “il mio futuro è alle Poste” che 30 o 40 anni fa era un obiettivo checcozaloniano. Oggi le Poste – secondo Renzi – sono all’avanguardia non solo in Italia ma nel mondo sui temi dell’innovazione, della tecnologia, della cyber security, cose che erano inimmaginabili 20 o 30 anni fa». La vera scommessa, secondo Renzi, «è capire cosa capiterà nei prossimi vent’anni. Possono essere – ha chiesto – il Mezzogiorno, la Calabria e Cosenza un pezzo di questa sfida? Noi siamo qua per dire sì e che questo sarà possibile grazie a un grande player che si chiama Poste». Il premier ha sottolineato che nel Mezzogiorno «ci sono molte cose che non vanno», come la criminalità organizzata e i ritardi della pubblica amministrazione ma anche ha invitato a vedere le cose positive, spiegando che la Calabria «ha tutte le caratteristiche per essere all’avanguardia nella banda larga. Bisogna far passare il messaggio che la banda larga diventerà sempre più la condizione perché ci possa essere un lavoro diverso, innovativo. C’è – ha poi detto ancora – una difficoltà di attrarre i grandi investimenti da parte di aziende internazionali. Stiamo cercando di farlo con il piano dei porti e con le infrastrutture e ci sono soggetti come le Poste che decidono di investire su questo territorio».
(Un selfie con il premier nel distretto della Cyber Security. E poi subito online)
COSA FA IL DISTRETTO Nel distretto di Cosenza Poste italiane sviluppa progetti di innovazione tecnologica per l’evoluzione dei sistemi informativi, vengono realizzate qui soluzioni per la sicurezza delle comunicazioni digitali e per il contrasto alle frodi informatiche. Si tratta di una infrastruttura immateriale – una fabbrica della conoscenza – che dal Sud contribuisce, valorizzando i ricercatori meridionali, alla strategia di trasformazione digitale e di sviluppo inclusivo di Poste Italiane per il Paese, di cui, il recente lancio di Spid (sistema pubblico identità digitale) è concreta dimostrazione. Nella struttura di Cosenza operano 260 ricercatori, in progetti per la creazione di sistemi di protezione delle comunicazioni digitali e delle transazioni finanziarie online. Nel distretto viene inoltre ospitato un master in cyber security per 54 neolaureati sui temi digitali, con 900 ore di aula e 600 ore di training on the job, creando concrete opportunità di lavoro qualificato. Nel tempo l’azienda si è trasformata passando/conciliando dai pagamenti tramite bollettino alle transazioni con le carte (Postepay), oggi stiamo cambiando ancora, insieme ai trend mondiali, accompagnando le scelte dei consumatori che spostano sempre più le proprie modalità di pagamento dall’on line alla mobilità, attraverso gli smartphone. Già oggi si contano oltre 9 milioni di utenti unici sui siti web di Poste ogni mese, con oltre 3 milioni e mezzo di App scaricate per le transazioni in mobilità.
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