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«La Regione non tutela la salute» – IL VIDEO DELLA LITE SCURA-PACENZA

LAMEZIA TERME «Non è più tollerabile, e lo dico a questo tavolo, un comportamento di chi si definisce Regione e che invece è soltanto il dipartimento Tutela della Salute che non tutela la salute [….

Pubblicato il: 11/03/2016 – 17:12
«La Regione non tutela la salute» – IL VIDEO DELLA LITE SCURA-PACENZA

LAMEZIA TERME «Non è più tollerabile, e lo dico a questo tavolo, un comportamento di chi si definisce Regione e che invece è soltanto il dipartimento Tutela della Salute che non tutela la salute […]»
Ferri corti e nervi tesi. I rapporti tra il commissario ad acta per il Piano di rientro sanitario, Massimo Scura, e i principali esponenti della Regione Calabria, sono arrivati ai minimi termini. Le recenti, durissime critiche del governatore Mario Oliverio circa la rete ospedaliera regionale approvata dalla struttura commissariale e l’accusa di avere agito «senza alcun confronto con la Regione», sono argomenti difficili da ignorare per Scura che oggi – nel corso della visita, a Lamezia Terme, della commissione parlamentare di “Controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale”, al centro protesi Inail – ha colto la palla al balzo per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Come testimoniano i video girati dai giornalisti di Libera90, davanti al presidente della commissione, Lello Di Gioia, e al vicepresidente Pino Galati, Massimo Scura ha puntato il dito sull’assenza, al tavolo di verifica dei lavori, dei rappresentanti del dipartimento Tutela della Salute.

IL DIPARTIMENTO CHE NON TUTELA LA SALUTE Scura parla di un «dipartimento Tutela della Salute che non tutela la salute e che dovrebbe essere qui oggi a presentare il cronoprogramma. Cronoprogramma che non ci può essere perché il dipartimento è assente da questo tavolo». 
«Ci siamo noi – è intervenuto Franco Pacenza, consulente del governatore, indicando se stesso e Giuseppe Perri, direttore generale dell’Asp di Catanzaro –, lei adesso sta facendo un comizio». Ma Scura non intende recedere dal predicozzo che gli è partito e replica: «Io sto parlando da commissario e da tecnico, non sto facendo un comizio. I comizi li fanno i politici quando sono inadempienti e devono spiegare perché sono inadempienti». «Il dipartimento Tutela della Salute – afferma inarrestabile il commissario – non è a questo tavolo e dovrebbe essere il primo a dire “ecco il cronoprogramma signor presidente”. Io la capisco così la presenza dei tecnici, non dei politici e di chi fa comizi. Allora io al presidente (si riferisce a Di Gioia, nda) dico, non si preoccupi perché la struttura commissariale, oltre a decretare regolamenti, oltre eventualmente a stralciare quello che va stralciato per accelerare l’accreditamento (del centro protesi Inail, nda), se è il caso farò anche il cronoprogramma. Modestamente siamo degli esperti».
Pacenza ha buttato acqua sul fuoco respingendo la diatriba e affermando che i problemi tra la struttura commissariale e la Regione non erano argomento della riunione.

«SCURA INCOMPATIBILE CON LA CALABRIA» Più tardi, all’ombra dei microfoni, Franco Pacenza si sfogherà dichiarando che Scura «in modo inopportuno si è espresso con la sua solita arroganza rispetto ai rapporti con la Regione». Ma cosa c’è che non va nei rapporti tra la Regione Scura?, chiede il giornalista Ugo Floro. «Ci sono i comportamenti e gli atti che produce il commissariamento che non convincono nel merito la Regione». La Regione – spiega Pacenza – non gradisce gli epiteti che sistematicamente esprime il commissario sulla politica «dimenticando che anche lui è frutto di una nomina politica. Non ha vinto nessun concorso». Ma chi c’è dietro Scura? «Non mi interessa chi c’è dietro – si sgancia il consulente – a me interessano i danni che Scura provoca». «Ma ormai è chiaro anche alle pietre che Scura ha una sorta di incompatibilità ambientale con la nostra terra perché assume atteggiamenti e decisioni che producono un danno enorme alla nostra regione».

IL CRONOPROGRAMMA Alla fine il cronoprogramma è stato illustrato. Ad ammortizzare la situazione ci ha pensato Giuseppe Perri, direttore generale dell’Asp di Catanzaro, che si è prodigato a spiegare alla commissione parlamentare che l’Azienda ospedaliera sta facendo la propria parte per rispettare i piani messi in cantiere lo scorso ottobre per assicurare, entro il prossimo autunno, l’apertura del centro protesi Inail.
La Regione sta avviando le procedure per l’accreditamento mentre sembra – da quanto emerso dall’ispezione della commissione parlamentare – che anche l’Inail stia portando avanti, senza inciampi, i lavori di ripristino della struttura. Scura, decisamente più leggero dopo lo sfogo, ai microfoni di Libera90 affermerà di considerare «costruttiva» la riunione e, in merito alle questioni con la Regione: «Qui bisogna – dice – che quando si prendono delle decisioni si prendano anche le responsabilità di quelle decisioni». La commissione tornerà a verificare l’avanzamento del cronoprogramma tra tre mesi. Chissà che clima troverà.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it