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«Rete ospedaliera, quelle correzioni sono illegittime»

CATANZARO La storia del decreto double-face sulla rete ospedaliera finisce (anche) in una comunicazione che il consigliere nazionale dell’Anaao-Assomed Gianluigi Scaffidi invia ai vertici della Reg…

Pubblicato il: 11/03/2016 – 14:43
«Rete ospedaliera, quelle correzioni sono illegittime»

CATANZARO La storia del decreto double-face sulla rete ospedaliera finisce (anche) in una comunicazione che il consigliere nazionale dell’Anaao-Assomed Gianluigi Scaffidi invia ai vertici della Regione, al tavolo di verifica ministeriale sul Piano di rientro e al governo. Scaffidi spiega sarcasticamente che, «con una magistrale innovazione legislativa, i due commissari hanno preteso la pubblicazione sul sito web istituzionale della Regione (che – evidenzio – costituisce l’albo ufficiale della Regione ai sensi della L. 69/2009) di una inesistente tipologia amministrativo-procedurale: l'”Avviso di rettifica”».
Massimo Scura e il suo vice Andrea Urbani, in sostanza, «hanno preteso di modificare gli allegati al decreto numero 30 (quello che definisce la rete ospedaliera, ndr) senza un nuovo decreto di rettifica e integrazione e tale pretesa è stata avanzata attraverso l’ennesimo abuso consistente nella loro dichiarazione trattarsi di “emendazione errori materiali contenuti nei medesimi allegati già pubblicati in data 3.3.16″».
Un paradosso, secondo Scaffidi, perché «basta guardare il sito per notare che il decreto numero 30 contiene 7 allegati mentre il meraviglioso “Avviso di rettifica” ne contiene 8». I dubbi del medico si concentrano sugli «errori materiali. Essi consistono nell’incremento del numero di strutture in numero di circa una decina rispetto al decreto numero 30 e alcune di esse, ovviamente per puro caso, soddisfano le lamentele espresse dopo la pubblicazione del decreto. È indubbio che si tratti di correzioni di merito e non certo di emendazione di errori materiali (quali?) come asserito dai due».
Per Scaffidi gli errori materiali non esistono e dunque la procedura (volta a perpetuare «favoritismi agli amici») seguita per la pubblicazione sul sito sarebbe illegittima. In sostanza, «le suddette correzioni vanno apportate attraverso l’emanazione di un nuovo decreto di rettifica ed integrazione al decreto numero 30, non con fantagiuridici avvisi di rettifica basati su falsi presupposti».
Il medico reggino non vuole passare per il «solito sindacalista rompiscatole», dunque cita «la parte finale della nota ufficiale, firmata dal dirigente generale del dipartimento Tutela della salute, indirizzata ai due in merito alle correzioni del decreto numero 30: “Occorre comunque che la struttura commissariale proceda formalmente all’adozione di un D.C.A. di rettifica del D.C.A. n. 30/2016 e di sostituzione dei relativi allegati originariamente pubblicati con quelli corretti, del quale si resta in attesa”».
Atto che non è mai arrivato, ed è stato sostituito dal contestato avviso di rettifica, «innovazione giuridica europea partorita dalla fervida mente dei due commissari». Scaffidi si inoltra anche sul piano politico: «Continua la farsesca giostra delle responsabilità. Prima Scura dice che lui risponde solo a Lotti, ieri Lotti dice che ha il telefono occupato e non può rispondere per cui Scura deve telefonare ai calabresi e, quindi, al loro rappresentante Oliverio di cui, però, Scura non ha il numero mentre né Lotti né Renzi (che per ricordarsi di Oliverio è stato costretto a portarsi via un pezzo della sua cravatta) intendono discutere con Oliverio di sanità mentre Guerini spiazza tutti ed afferma che Oliverio deve occuparsi delle Aziende in quanto della programmazione se ne devono occupare i commissari. Altro giro, altra corsa e noi sempre più presi in giro. Quousque tandem?».

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