ROMA «Il governo Renzi in materia di lottizzazione non si fa mancare davvero nulla. Stavolta protagonista dell’ennesima nomina in odor di clientelismo è il ministro della Salute Lorenzin, nei cui confronti presenteremo un’interrogazione per chiederle i criteri e le ragioni di merito che l’hanno portata a scegliere proprio Andrea Gentile, figlio del sottosegretario e collega di partito Tonino Gentile, come rappresentante del suo dicastero nel Consiglio d’amministrazione dell’Istituto nazionale tumori. Una nomina che sarebbe risultata sospetta già di per sé e che lo diventa ancor di più alla luce del fatto che Andrea Gentile non vanta esperienze in campo sanitario, ad esclusione di incarichi di consulenza da parte della Asp di Cosenza». Lo affermano i parlamentari calabresi M5S Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni e i membri della commissione Affari Sociali alla Camera e della commissione Sanità al Senato.
«Guarda caso poi, la sede dell’Istituto Nazionale Tumori si trova a Milano, una delle roccaforti di Ncd. Il capoluogo lombardo è, tra l’altro, la città dalla quale Roberto Formigoni, ex governatore della Regione e collega di Gentile e Lorenzin in Area Popolare, ha gestito la sanità regionale per quasi un ventennio. Ovviamente non si registrano ancora reazioni da parte della Lega che, proprio in queste settimane, deve affrontare e chiarire i contorni dello scandalo tangenti che ha travolto, tra gli altri, l’assessore alla Sanità, Fabio Rizzi».
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