Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

l’inchiesta

Parla la “Dama nera”: «I politici trattavano con i vertici Anas»

COSENZA «Mi sono resa conto di aver commesso errori, di averne fatti tanti e sono pronta a prendermi le mie responsabilità, affrontando le conseguenze. Comunque non ero sola a fare tutto questo». …

Pubblicato il: 13/03/2016 – 11:32
Parla la “Dama nera”: «I politici trattavano con i vertici Anas»

COSENZA «Mi sono resa conto di aver commesso errori, di averne fatti tanti e sono pronta a prendermi le mie responsabilità, affrontando le conseguenze. Comunque non ero sola a fare tutto questo». A.A. la “dama nera” dell’Anas parla – attraverso il suo avvocato Giuseppe Di Trocchio – con Repubblica. Lo fa per la prima volta dal giorno del suo arresto. Non commenta le dinamiche del «marciume» (definizione del gip di Roma) in azienda, però spiega: «Quello che posso dire, è che, per quanto mi riguarda, sono pochi episodi, solo quelli che ho raccontato agli inquirenti e che già conoscete, avvenuti in un arco temporale di 3-4 anni. Ma è sbagliato parlare di sistema». A.A., potentissima dirigente non entra, ovviamente, nel dettaglio dell’inchiesta, ma ribadisce «che i vertici dell’Anas avevano certamente contatti con nomi importanti della politica. Io invece solo in un’occasione ho avuto contatti diretti con un politico, ovvero Martinelli». E Gasparri, indicato in una telefonata come suo padrino politico? «Lo conosco da molto tempo, ma non ci sono mai state richieste di alcun genere da parte sua. Come ho spiegato per la posizione di Meduri (il politico del Pd Luigi, coinvolto nella prima tranche dell’inchiesta, ndr) non ho mai parlato di soldi né con loro né di vicende da sistemare. Anche perché i politici, ripeto, non parlavano con me ma solo con i pezzi importanti dell’azienda». La “dama nera” dice ancora di aver «raccontato di altre situazioni anomale che conoscevo in cui io proprio non c’entro nulla». Come dire: c’è ancora del marcio in azienda. A.A., invece, si dice «rattristata» per tutti i danni subiti dai suoi familiari: «Mio zio che è stato tirato dentro con la sua fondazione (C3, il Centro culturale calabrese, ndr), non ha mai avuto alcun rapporto con l’Anas e mio fratello (Galdino, ndr), candidato alle elezioni in Calabria, non sapeva nulla di una cena che io avevo organizzato per sostenerlo».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x