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Sanità, i numeri che penalizzano Lamezia e Vibo

LAMEZIA TERME Sono circa 10mila le firme raccolte da associazioni, organizzazioni sociali e cittadini nella mobilitazione avviata a Lamezia Terme per difendere l’ospedale cittadino. Lo rendono noto…

Pubblicato il: 13/03/2016 – 14:39
Sanità, i numeri che penalizzano Lamezia e Vibo

LAMEZIA TERME Sono circa 10mila le firme raccolte da associazioni, organizzazioni sociali e cittadini nella mobilitazione avviata a Lamezia Terme per difendere l’ospedale cittadino. Lo rendono noto il comitato “Salviamo la sanità nel Lametino” e il Tribunale per i diritti del malato che invitano «i cittadini a darci il loro sostegno continuando a venire a firmare nei banchetti fissi presso l’ospedale, il Comune, il Tribunale, i mercatini rionali del martedì, mercoledì, venerdì e sabato e a quelli sul corso di Nicastro ogni sabato pomeriggio e domenica mattina e pomeriggio».
La protesta nasce dai numeri che vengono riproposti in una nota: «L’assegnazione dei posti letto è significativa:1,5 per mille abitanti a Vibo Valentia e 2,1 a Lamezia Terme, mentre a Catanzaro città sono il 4,3 per mille. L’assegnazione delle specialità vede a Vibo come a Lamezia Terme zero posti letto per oculistica e otorinolaringoiatria, mentre a Catanzaro ne sono presenti il doppio di quelli spettanti. Anche servizi importanti come anatomia patologica e laboratorio analisi vengono disattivati da noi e a Vibo e mantenuti sempre in doppio e in triplo a Catanzaro».
Una sproporzione evidente: «A Vibo addirittura non si prevedono nemmeno posti letto per l’oncologia mentre a Catanzaro si continuano a prevedere, contro tutte le norme, tre reparti di cardiologia con emodinamica, due reparti di malattie infettive, tre reparti di chirurgia vascolare, due reparti di neurochirurgia, due reparti di nefrologia e, addirittura, cinque reparti di gastroenterologia, di cui tre al policlinico MaterDomini, quando invece ne dovrebbe esser previsto solo uno. Le risorse dell’intera area vengono destinate a sostenere queste illegittime unità doppie e triple».
Ma non basta. Per il comitato e il Tribunale dei diritti del malato «c’è una netta evidenza di strapotere ingiustificabile anche nella definizione delle reti specialistiche ospedaliere. Nella rete Ictus viene assegnato l’Hub al reparto di Neurologia di Catanzaro senza tener conto che lo stesso non è abilitato a trattare questi pazienti e che il reparto di neurologia di Vibo Valentia è da anni autorizzato a tale trattamento, ha la più grande casistica della Regione ed è il reparto al quale vengono inviati i pazienti che si recano nell’ospedale di Catanzaro. Si tratta di una scelta che mette a rischio gli ammalati, perché la peregrinazione da un ospedale all’altro ritardo il trattamento che per essere utile deve avvenire entro le quattro ore dall’esordio dei sintomi».
«Nella rete politrauma – continua la nota –, invece, per non assegnare la sede centrale nell’ospedale di Lamezia Terme, che è quello raggiungibile in meno di un’ora da quasi tutta la Regione, dotato dell’unica piazzola elicotteristica H 24 e indicato per come sede dell’Hub da due piani sanitari regionali per le qualità della struttura e per la rete dei collegamenti, la destina fuori Regione, così annullando ogni possibilità di intervento tempestivo ed efficace». La motivazione della scelta è che «manca nell’ospedale di Lamezia Terme un reparto di neurochirurgia, che però è presente in doppio a Catanzaro e si continua a mantenerlo». La raccolta firme ha lo scopo di spingere il commissario al Piano di rientro Massimo Scura a riscrivere il decreto che fissa la rete ospedaliera calabrese.

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