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Asi Cosenza, il perché dei «compensi premio» all'ex dg Frasca

COSENZA Non erano aumenti di stipendio ma dei premi per il riconoscimento del lavoro svolto da Stefania Frasca. È quanto hanno riferito in aula alcuni componenti del Comitato direttivo dell’Asi (il…

Pubblicato il: 15/03/2016 – 17:05
Asi Cosenza, il perché dei «compensi premio» all'ex dg Frasca

COSENZA Non erano aumenti di stipendio ma dei premi per il riconoscimento del lavoro svolto da Stefania Frasca. È quanto hanno riferito in aula alcuni componenti del Comitato direttivo dell’Asi (il Consorzio di sviluppo industriale) di Cosenza nel corso del processo su presunte irregolarità nella gestione. Sul banco degli imputati ci sono l’ex presidente Diego Tommasi, il direttore generale Stefania Frasca (che per il momento è stata sospesa dalle sue funzioni) e il responsabile dell’area contabile Carlo Antonio Rango. I reati contestati, a vario titolo agli indagati, sono truffa, falsità documentale e abuso d’ufficio. Le indagini sono iniziate nel 2013 e prendono in considerazione tutto il 2014. Secondo quanto è emerso, tramite false dichiarazioni la direttrice del Consorzio si sarebbe autoassegnata incrementi dei suoi compensi e sia lei che l’ex presidente si sarebbero fatti liquidare rimborsi sulla base di una semplice autodichiarazione. Proprio di questo si è discusso, questa mattina, davanti ai giudici del Tribunale bruzio.
Dovevano essere sentiti quattro componenti del Comitato direttivo, ma per due il giudice Enrico Di Dedda ha proceduto ad acquisire i verbali. Sono stati ascoltati soltanto Maria Clelia Badolato e Umberto Federico. Badolato, rispondendo alle domande del pm Giuseppe Cava, ha riferito quanto in sua conoscenza in merito a un verbale del 19 ottobre del 2010 con il quale Frasca si sarebbe autoassegnata dei compensi e per questo deve rispondere di falso ideologico e materiale. Su questo aspetto Badolato – incalzata dai difensori di Stefania Frasca (gli avvocati Franz Caruso ed Elena Florio) – ha spiegato che l’aumento di quei compensi era in realtà il riconoscimento di un premio per il lavoro svolto dall’ex direttore generale. Diversi, invece, i «non ricordo» di Federico che ha però «escluso di essere stato lui ad aver proposto tali aumenti». 
Secondo l’accusa, Frasca e Tommasi «in concorso tra loro, con artifici o raggiri, avrebbero indotto in errore l’ufficio Ragioneria del Consorzio Asi di Cosenza, che quindi, conformandosi alla falsa delibera n. 9 del comitato direttivo del 19/10/2010, erogava al direttore generale Stefania Frasca la retribuzione mensile maggiorata del 15% netto, si procuravano un ingiusto profitto pari alla somma di 123.900 euro lordi (surplus lordo della retribuzione corrisposta), pari alla retribuzione netta di 60.479 euro, con pari danno per l’ente pubblico. Con l’aggravante di aver cagionato alla persona offesa un danno patrimoniale di rilevante gravità». 
Inoltre, avrebbero indotto in errore l’ufficio Ragioneria dell’ente pubblico Consorzio Asi di Cosenza, che quindi, conformandosi alla falsa delibera n. 10 dell’assemblea generale del 27/06/2009, «erogava al presidente del Consorzio Diego Tommasi un rimborso spese forfettario nella misura mensile del 30% netto dell’indennità mensile allo stesso spettante, si procuravano un ingiusto profitto pari alla somma di 96.521 euro lordi, pari alla indennità netta di 49.935 euro, con pari danno per l’ente pubblico, che peraltro, al contempo, corrispondeva a Tommasi, sempre a titolo di rimborso spese, ma in tal caso documentate, la somma complessiva netta di 60.394 euro». 
Il processo è stato aggiornato al prossimo 12 aprile. 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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