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«Le aziende agricole si uniscano per contare di più»

REGGIO CALABRIA «In Calabria vige la frammentazione fondiaria. Esistono tante piccole aziende agricole, con una media di quattro ettari di estensione, che necessitano di aggregarsi. Un’aggregazione…

Pubblicato il: 15/03/2016 – 16:53
«Le aziende agricole si uniscano per contare di più»

REGGIO CALABRIA «In Calabria vige la frammentazione fondiaria. Esistono tante piccole aziende agricole, con una media di quattro ettari di estensione, che necessitano di aggregarsi. Un’aggregazione che deve fare massa critica oltre che latifondo». Lo ha detto Oreste Gerini, dirigente al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, nel corso del convegno “Occorre piantare un nuovo futuro”, indetto da Confagricoltura Calabria a Falerna. Assente il ministro Maurizio Martina perché convocato in commissione Agricoltura. Rinviate, dunque, le domande che gli imprenditori agricoli avrebbero voluto porre al ministro sulla decisione del Parlamento europeo di autorizzare l’aumento dell’importazione di olio tunisino a dazio zero per altre 35mila tonnellate annue. 
Al dibattito, moderato dal direttore del Corriere della Calabria Paolo Pollichieni, hanno partecipato, oltre a Gerini, il governatore della Calabria, Mario Oliverio, il presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi, Natale Mazzuca, presidente di Unindustria, e il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto. «La Calabria è una regione dalle potenzialità da incentivare – ha spiegato Gerini –. Il bergamotto è un prodotto unico che dovrebbe attirare qui tutto il mondo. Lamezia Terme è il terzo distretto in Italia per la produzione ortofrutticola. La Calabria produce vino e olio. Ma perché così poco olio e così poco vino vengono imbottigliati in regione?».
La soluzione, secondo Gerini, è aggregarsi e ripensare le politiche di sviluppo. «Quello che chiediamo alle istituzioni politiche è velocità e che sia adeguata alla velocità a cui si muovono le imprese», è stato l’intervento di Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura. «Quello che dico al presidente Oliverio – ha aggiunto Guidi – è che spesso noi guardiamo non solo ai problemi che investono l’agricoltura calabrese ma che investono tutta la regione. Cosa mettere, per esempio, al primo posto? I problemi delle aziende agricole o i disagi causati dal sistema stradale alle aziende agricole?». Secondo Guidi lo sviluppo dell’agricoltura deve avere i caratteri della sostenibilità ambientale ma anche sociale e si deve esprimere nella lotta al caporalato e in un percorso di legalità. «Da soli non andiamo da nessuna parte», ha aggiunto il presidente nazionale di Confagricoltura, ribadendo quello che è stato l’argomento principale dell’incontro: stop alla frammentazione e all’individualismo delle attività agricole e via a una decisa attività di associazionismo. Stop anche ai continui sussidi. «Nei prossimi sei anni le aziende dovranno essere forti e capaci di competere a livello europeo», ha concluso il presidente nazionale di Confagricoltura.



BRACCIA NUOVE PER L’AGRICOLTURA Lo strumento che permetterà alle potenzialità inespresse del settore agricoltura di venire fuori pienamente è – secondo Oliverio – il Programma di sviluppo rurale della Calabria. «Io – ha affermato il governatore a decibel spianati – ho trovato una regione malata». Malata, secondo Oliverio, sia a causa della gestione politica che della domanda da parte di chi doveva essere governato. Importante, ha ribadito il presidente della giunta regionale, è «spingere all’associazionismo» ma anche incoraggiare i giovani a investire il loro futuro nell’agricoltura. In questo senso lavora anche il Psr, che prevede premialità per i giovani che vorranno fare impresa. Il governatore ha poi garantito entro la fine del 2016 la conclusione dei lavori per avere la banda ultralarga in Calabria. 



METTERE MANO AI CONSORZI «La Regione deve mettere mano ai consorzi di bonifica, che hanno accumulato così tanti debiti che Dio solo lo sa». Non usa mezzi termini il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti. La Regione deve mettere mano – è stato l’appello, seguito da un unanime consenso della platea – a tutti i consorzi ed enti sub-regionali che esistono in Calabria. Pollichieni ha chiesto a Statti cosa vogliono gli agricoltori dalla politica. «Chiediamo che la politica intervenga sulla macchina burocratica regionale», ha risposto Statti che è venuto al punto sottolineando: «Non possiamo aspettare mesi per avere quelle somme che ci spettano e che sono di vitale importanza. Noi abbiamo sempre creduto in un dialogo costruttivo e non ci siamo mai espressi con proteste davanti al palazzo della Regione, anche se i nostri imprenditori ce lo chiedono costantemente. Abbiamo dato fiducia al governatore Mario Oliverio, chiediamo reazioni e risposte immediate».



LA ‘NDRANGHETA FUNZIONA BENISSIMO «La ‘ndrangheta funziona benissimo ed è velocissima». Non ha problemi burocratici la criminalità organizzata calabrese che dispensa lavoro fittizio attraverso truffe all’Inps e in cambio ottiene messi di voti. Non usa mezzi termini e non mostra ottimismo il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto. Il caporalato e le truffe all’Inps sono un sistema che la distrettuale ha smascherato in più occasioni. Basti pensare alla vicenda che nel 2009 vide protagonista una dirigente dell’Inps di Rossano che denunciò una mega truffa ai danni dell’ente previdenziale e che, per questo, finì sotto scorta. Sono tanti gli attacchi della criminalità che una magistratura ormai senza mezzi deve fronteggiare. «Ma lo Stato – ha detto Luberto rivolgendosi ai rappresentanti delle istituzioni presenti – vuole una magistratura forte o debole?». Parliamo di quello stesso Stato che per la prima volta in Calabria si è costituito parte civile contro una cosca e poi non ha mai richiesto quanto liquidato dai giudici.

ale. tru.

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