CATANZARO Condanne confermate ma senza più l’accusa di associazione a delinquere e numerose prescrizioni. Termina così il processo d’appello per gli imputati dell’inchiesta “All included”, l’operazione che nel 2009 a Cosenza sgominò una presunta truffa alle assicurazioni. Il primo grado portò alla condanna di 44 persone tra medici, avvocati e diversi professionisti. Tra questi anche l’ex candidato a sindaco di Forza Italia Sergio Bartoletti. Bartoletti – che in primo grado doveva scontare la pena di 3 anni e 7 mesi di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici – adesso è stato condannato a 2 anni e un mese di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per 2 anni.
Revocata la misura della libertà vigilata per Bartoletti e per Mariarosaria Le Coche. All’avvocato Le Coche è stata revocata l’interdizione temporanea dai pubblici uffici. Pene rideterminate, inoltre, per Maria Abbruzzese (9 mesi); Rosina Manzo (1 anno); Mary Toscano (6 mesi); Mariarosaria Le Coche (1 anno); Antonio Marino (10 mesi). Assolti da alcuni capi di imputazione Anthony Martin Filardi; Mariarosaria Le Coche; Marialuisa Forte e Sergio Bartoletti. Prescrizione, invece, per alcuni capi di imputazione per Filardi; Iacquinta Flavio; Giuseppe Ammirata; Eugenio Dolce; Sergio Bartoletti; Ornella Antonella Pirrone; Roberto Aquino; Rosina Manzo; Maria Abbruzzese; Mario Gigliola; Jennifer Rose Filardi; Marcella De Chirico; Paolo De Chirico; Biagio Serra; Ornella Spadafora; Antonio Parise; Mary Toscano; Antonio Oliva e Santo Samueli; Valentina Vilardo; Rosetta Catalano e Francesco Torchia; Mariarosaria Le Coche; Antonio Marino, Roberto Greco e Luigi D’Ambrosio. L’operazione venne coordinata dal pm Francesco Cozzolino con la polizia stradale nel 2009 e che vedeva indagate complessivamente oltre cento persone.
Alla fine in sei sono stati prosciolti, in 48 hanno patteggiato la pena e due sono stati condannati con l’abbreviato. Il primo grado si è concluso con ulteriori 44 condanne e ha retto l’impianto accusatorio del pm Cozzolino, per il quale a Cosenza esisteva una vera e propria associazione che truffava le assicurazioni garantendo ai complici un “pacchetto completo” con tanto di assistenza legale e certificazioni sanitarie.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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