REGGIO CALABRIA Torna in udienza preliminare la vicenda di Gioacchino Genchi accusato di abuso d’ufficio e detenzione di materiale informatico attinente alla violazione della privacy. Oggi il pm Gaetano Guardì ha nuovamente chiesto il rinvio a giudizio del consulente informatico dopo che la quinta sezione del Tribunale aveva accolto la richiesta di nullità del primo rinvio a giudizio, fatto dal gup Maria Pino.
La nullità era determinata dal fatto che il giudice non aveva tenuto conto dei certificati medici presentati da Genchi che non si era potuto presentare in udienza. Da qui il rinvio a nuovo gup disposto dal tribunale. Secondo i magistrati palermitani, Genchi, che effettuava consulenze informatiche per la Procura di Reggio Calabria nell’ambito di un’indagine sul magistrato di Catanzaro Alberto Cisterna, avrebbe dovuto restituire, al termine del lavoro, il materiale acquisito nel corso della sua attività. Ed, invece, i dati avrebbe finito per ingrossare il suo mega archivio. Un archivio servito al poliziotto per scrivere il libro “Il caso Genchi” da cui poi è scaturita l’inchiesta per abuso d’ufficio a carico dell’ex consulente. Nel volume c’erano anche dati personali di Cisterna, parte civile nel processo con l’assistenza dell’avvocato Monica Genovese.
L’imputato, assistito dagli avvocati Fabio Repici e Massimo Motisi, ha sempre sostenuto la legittimità del mantenimento dei dati, sia perché fornivano uno strumento investigativo insostituibile utile per incrociare elementi in tempo reale, sia perché le Procure che si erano avvalse delle consulenze di Genchi non avevano mai chiesto la restituzione. Si deciderà il 4 maggio.
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