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Ricetta digitale, Calabria ancora ferma al palo

ROMA La ricetta digitale continua a diffondersi sempre di più: a gennaio ha sfiorato il 70% (69,17%), il che vuol dire che dei 47,7 milioni di prescrizioni compilate dai medici, 33 milioni sono sta…

Pubblicato il: 16/03/2016 – 14:15
Ricetta digitale, Calabria ancora ferma al palo

ROMA La ricetta digitale continua a diffondersi sempre di più: a gennaio ha sfiorato il 70% (69,17%), il che vuol dire che dei 47,7 milioni di prescrizioni compilate dai medici, 33 milioni sono state in formato elettronico. Nessuna regione però è arrivata alla soglia del 90%, che la legge fissa come traguardo da tagliare entro fine anno. A segnalarlo è Federfarma sul suo sito. Sulla base dei dati dell’ultimo rapporto di Promofarma (la società di servizi informatici di Federfarma), a guidare la classifica ci sono Veneto (88,51%), Provincia di Trento (88,04%) e Campania (87,75%), mentre sono migliorate Lombardia, ora al 64% (era sotto il 50% l’estate scorsa), Emilia Romagna, al 74,5%, Lazio a quota 70%, e Basilicata, che dopo essersi attestata a lungo al 65%, adesso è vicina al 78%. Bene anche la Val d’Aosta, che ha superato l’80% e si piazza al quinto posto, dopo la Sicilia (87,32%), “spodestata” dalla Campania. Quelle che invece non sono proprio partite sono la Provincia autonoma di Bolzano, dove i medici prescrivono ancora soltanto su carta per colpa dei ritardi accumulati dall’amministrazione, e la Calabria, che però ha iniziato a muoversi. È stato infatti predisposto un protocollo d’intesa tra l’amministrazione regionale e Federfarma Calabria, in vista di una delibera che dovrebbe vedere la luce il 21 marzo. L’accordo definisce il calendario degli incontri di formazione per le farmacie e riconosce ai titolari un rimborso forfettario per le spese sostenute, cui poi si aggiungeranno ulteriori sostegni per eventuali interventi infrastrutturali. La dematerializzazione dovrebbe partire entro un mese dalla data della delibera. A frenare la ricetta dematerializzata, spiega Federfarma, oltre alle inefficienze dell’infrastruttura digitale italiana, c’è anche il fatto che al momento non possono essere prescritti su ricetta digitale alcuni tipi di farmaci, come gli stupefacenti e le specialità classificate nel Prontuario della continuità ospedale-territorio, e le ricette compilate dai medici nelle visite a domicilio.

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