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Tesi, la soddisfazione del Pd per l'assoluzione di Perugini

COSENZA «Il Partito democratico esprime grande soddisfazione per l’assoluzione di Salvatore Perugini nel processo Tesi. Tra le sentenze di condanna si registrano quelle a carico del vicesindaco di …

Pubblicato il: 18/03/2016 – 16:20
Tesi, la soddisfazione del Pd per l'assoluzione di Perugini

COSENZA «Il Partito democratico esprime grande soddisfazione per l’assoluzione di Salvatore Perugini nel processo Tesi. Tra le sentenze di condanna si registrano quelle a carico del vicesindaco di Cosenza Luciano Vigna e di Michelangelo Spataro, capogruppo di Forza Italia». È quanto si legge in una nota del segretario provinciale del Pd di Cosenza, Luigi Guglielmelli, e del segretario regionale, Ernesto Magorno.
«Per quanto ci riguarda – prosegue la nota – riteniamo che il grado di colpevolezza è accertato solo in presenza di una condanna definitiva. Anche con una condanna di primo grado per noi rimane valido il principio della presunzione di innocenza, ciò nonostante però, abbiamo sempre ritenuto politicamente inopportuno che Luciano Vigna continuasse ad esercitare la funzione di vicesindaco e Michelangelo Spataro quella di capogruppo di Forza Italia, partito di riferimento di Mario Occhiuto. Riteniamo altresì inopportuno, ed invitiamo il Commissario prefettizio, Carbone, ad assumere le dovute iniziative, che la gestione delle finanze di Palazzo dei Bruzi continuasse ad essere affidata alla società che è riconducibile a Gianluca Bilotta». «Insomma, aldilà delle responsabilità che in via definitiva dovranno essere accertate sulla vicenda Tesi, non può essere sottovalutato il fatto che, alla luce di questa sentenza, il sindaco Mario Occhiuto, ha affidato il governo delle finanze comunali agli stessi soggetti che al momento della nomina ad assessore e consulente erano imputati ma oggi, seppur in primo grado, sono stati condannati per bancarotta fraudolenta ed interdetti dai pubblici uffici. Per entrambi – concludono Magorno e Guglielmelli – la pena aggiuntiva, infatti, è quella dell’interdizione dai pubblici uffici. A questo punto è facile osservare che non sarà stato un caso che l’ultimo bilancio comunale, grazie alla loro conduzione, ha registrato il parere contrario dei revisori contabili».

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