di Pietro Bellantoni
13 marzo
DALILA NESCI, NICOLA MORRA, PAOLO PARENTELA, FEDERICA DIENI
(Parlamentari M5S)
«Il governo Renzi in materia di lottizzazione non si fa mancare davvero nulla. Stavolta protagonista dell’ennesima nomina in odor di clientelismo è il ministro della Salute Lorenzin, nei cui confronti presenteremo un’interrogazione per chiederle i criteri e le ragioni di merito che l’hanno portata a scegliere proprio Andrea Gentile, figlio del sottosegretario e collega di partito Tonino Gentile, come rappresentante del suo dicastero nel Consiglio d’amministrazione dell’Istituto Nazionale Tumori. Una nomina che sarebbe risultata sospetta già di per sé e che lo diventa ancor di più alla luce del fatto che Andrea Gentile non vanta esperienze in campo sanitario, ad esclusione di incarichi di consulenza da parte della Asp di Cosenza».
13 marzo
RAFFAELE CANTONE
(Capo dell’Autorità anticorruzione)
Costruire il Ponte di Messina «è una scelta politica. Ma non si possono non fare le opere pubbliche per paura del rischio di infiltrazioni della criminalità. Non saremmo uno stato credibile. Mi chiedo però se sia utile».
14 marzo
DALILA NESCI
(Deputata)
«Per un anno c’è stato il silenzio assoluto, frutto di un allineamento di potere dei rappresentanti calabresi di ogni colore e parrocchia. I commissari Scura e Urbani hanno potuto fare i loro comodi, calpestando perfino sentenze definitive della magistratura, come per l’obbligo di riattivare gli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, di cui se ne sono beatamente fottuti». Quando si dice parlare chiaro.
14 marzo
IVAN TRIPODI E LORENZO FASCÌ
(Segretari Pdci Reggio)
«Il sindaco Falcomatà e la sua giunta dimostrano, ogni giorno che passa, la loro assoluta inadeguatezza e incapacità amministrativa con la pesante aggravante costituita dal becero, quanto inutile e puerile, tentativo di prendere letteralmente in giro i cittadini reggini».
14 marzo
NUCCIO AZZARÀ
(Segretario provinciale Uil Fpl)
«Questa amministrazione non è all’altezza di guidare l’azienda ospedaliera di Reggio. Non stiamo parlando solo di errori amministrativi, ma anche di possibili abusi». Sai che novità.
14 marzo
MATTEO RENZI
(Premier)
La risposta alla lettera del vescovo Oliva: «Eccellenza, ho ricevuto il suo grido di dolore. Farò di tutto, mi creda, per i giovani della Locride».
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14 marzo
MASSIMO CANALE
(Ex candidato alla segreteria regionale Pd)
«Diciamo che non vedo soluzione di continuità tra il primo Loiero e l’attuale Oliverio».
14 marzo
PIETRO MANCINI
(Ex sindaco di Cosenza)
«Dopo Massimo D’Alema, anche nonno Briatore, da Cuneo-Malindi, vuol dare una “mano” per far vincere (?) le elezioni, in particolare quelle di Cos Angeles, al centrosinistra. Che dire? Qualcuno, che gli è amico, gli dica: ah Briatò, abbronzate tranquillo!».
16 marzo
SEBASTIANO BARBANTI
(Senatore)
Vittima di insulti e minacce sui social dopo il suo passaggio dal M5S al Pd. «La minaccia come simbolo del basso spessore politico ed intellettuale di molti dei sostenitori e tifosi del M5S. Questo è l’esempio calzante dell’Italia che, evidentemente, immaginano e formano nelle convinzioni dei militanti i modi di fare e i messaggi dei “guru”. I quali, mi auguro, non intendano i cittadini solo come gregge da governare e da punire violentemente nel caso non si rispettino i loro diktat».
16 marzo
MARIA ELENA BOSCHI
(Ministro delle Riforme)
«La nomina di Andrea Gentile nel cda dell’Istituto nazionale tumori? È regolare». (Regolare… leggete sotto, dai).
16 marzo
ARTURO SCOTTO
(Capogruppo di Sinistra italiana alla Camera)
«Questa nomina è il prodotto del familismo amorale. Non basta dire che all’epoca Gentile non era sottosegretario. Come è noto a tutti c’era in corso un’indagine che lo aveva allontanato dall’incarico di governo, incarico reintegrato successivamente. Con questa nomina il governo dice alla nostra migliore gioventù che se è sola, se non ha un cognome giusto, o deve confidare nella fortuna e nella buona sorte o, se vuole che il suo talento venga riconosciuto, deve fare le valigie e andare via da questo Paese. Da due anni il governo taglia nastri, racconta storie di successo, parla di merito. Tutte fandonie perché poi nominano “i figli di”».
16 marzo
VITTORIO SGARBI
(Critico d’arte ed ex parlamentare)
(Da Zoom24) «Beh, vista la candidatura di Presta mi sento anche più stimolato a non lasciargli opportunità di fare il sindaco di Cosenza». (A seguire, il commento entusiasta di Guglielmelli).
17 marzo
LUIGI GUGLIELMELLI
(Segretario provinciale Pd Cosenza)
«Finalmente! Il più importante endorsement per Lucio Presta».
17 marzo
NICOLA GRATTERI
(Procuratore aggiunto di Reggio)
«Il Porto di Gioia muore di coca».
18 marzo
ALESSANDRO DE VIRGILIO
(Giornalista e scrittore)
«Due anni di carcere per uno come Verdini. In Italia nemmeno la magistratura valorizza i talenti».
18 marzo
MARIO OLIVERIO E GIUSEPPE RAFFA
(Presidenti di Regione e Provincia di Reggio)
Due con le mani in pasta.
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