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Il Tar boccia ancora la Sorical: «Tariffe illegittime»

CATANZARO Le modifiche tariffarie decise da Sorical e Regione Calabria fino al 2011 sono illegittime, sono state apportate senza alcuna autorità e potere, e i soldi ricevuti illegittimamente devono…

Pubblicato il: 20/03/2016 – 10:44
Il Tar boccia ancora la Sorical: «Tariffe illegittime»

CATANZARO Le modifiche tariffarie decise da Sorical e Regione Calabria fino al 2011 sono illegittime, sono state apportate senza alcuna autorità e potere, e i soldi ricevuti illegittimamente devono essere resi indietro ai comuni calabresi. È quanto emerge – informa il coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” – dall’ultima sentenza emessa al riguardo dal Tar della Calabria. Ma – sottolineano gli attivisti – «proprio mentre la giustizia amministrativa calabrese certifica il fallimento del mix pubblico-privato nella gestione del più simbolico dei beni comuni, il Parlamento ed il Governo nazionale non solo stravolgono la proposta di legge d’iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell’acqua (firmata a suo tempo da oltre 400mila cittadini italiani), ma con il Decreto Attuativo della Legge Madia si prefiggono gli obiettivi di “ridurre la gestione pubblica dei servizi ai soli casi di stretta necessità” e di “garantire la razionalizzazione delle modalità di gestione dei servizi pubblici locali, in un’ottica di rafforzamento del ruolo dei soggetti privati”, resuscitando addirittura il concetto di “adeguatezza della remunerazione del capitale investito” nella composizione della tariffa, nell’esatta dicitura che 26 milioni di cittadini avevano democraticamente abrogato con i referendum del 2011». Una legge che stravolge il referendum, in barba al dettato costituzionale, e per il coordinamento calabrese non è che «l’ennesima riprova che l’integralismo neoliberista non si fa scrupolo alcuno di fare strame della volontà popolare e degli strumenti democratici. Di questo i cittadini italiani dovrebbero tener conto, in particolare quando si recano alle urne». Anche sul piano regionale – avvertono gli attivisti – « si stanno seguendo due percorsi legislativi paralleli per ridefinire il servizio idrico integrato». Il primo è quello tratteggiato da una proposta di legge d’iniziativa popolare regionale, sostenuta da circa 11000 cittadini calabresi e una ventina di comuni, che delinea un percorso di gestione pubblica e partecipata, ma – avvertono dal coordinamento Acqua pubblica «purtroppo sonnecchia da molto tempo in commissione Ambiente». L’altro – sottolineano invece – «è una proposta della Giunta Regionale che sappiamo essere in dirittura d’arrivo, e che tra l’altro prevederebbe ancora l’esistenza della Sorical in forma di SpA, sebbene nella nuova veste di società a capitale interamente pubblico». Per gli attivisti, «siamo ad un punto di svolta. Le decisioni che si prenderanno a breve incideranno sul futuro dell’acqua in Calabria per molti anni a venire. Ancora una volta dunque ci appelliamo ai governanti della nostra Regione. Siete ancora in tempo a non stravolgere l’esito referendario. Soprattutto perché anche voi avete visto e toccato con mano l’esito di una gestione privata dell’acqua in Calabria. Avete il dovere di tenere in debito conto la volontà dei cittadini e le proposte che, attraverso un movimento dal basso, sono giunte in Consiglio. Altrimenti avrete tradito la volontà popolare». Da parte nostra – promettono dal coordinamento – «attiveremo tutte le nostre capacità per una mobilitazione diffusa sui territori in difesa di un servizio idrico integrato che sia pubblico e partecipato. Ricordate che, oggi più che mai, si scrive acqua, si legge democrazia».

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