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Oliverio: stop alla Sorical, l'acqua sarà pubblica

CATANZARO La Calabria è una delle regioni più ricca di acqua, ma non sfrutta al massimo il suo potenziale. È quanto é emerso dall’incontro dedicato alla Giornata mondiale dell’acqua …

Pubblicato il: 21/03/2016 – 18:13
Oliverio: stop alla Sorical, l'acqua sarà pubblica

CATANZARO La Calabria è una delle regioni più ricca di acqua, ma non sfrutta al massimo il suo potenziale. È quanto é emerso dall’incontro dedicato alla Giornata mondiale dell’acqua ed organizzato a Catanzaro, nella cittadella regionale, da Anbi Calabria e Coldiretti per presentare il nuovo Piano irriguo regionale.
L’utilizzo dell’acqua ha una diretta ricaduta sull’agricoltura e le coltivazioni e “la Calabria, al riguardo – ha spiegato Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Colabria- avrebbe dovuto nel corso del tempo, riuscire ad irrigare 260 mila ettari, ma questo non è stato possibile a causa del cambiamento geomorfologico della regione”. Ad occuparsi del sistema irriguo sono i Consorzi di bonifica «che attraverso alcuni lavori di ammodernamento – ha sottolineato Molinaro – consentiranno al territorio, così come previsto nel nuovo piano, di avere più acqua, distribuita ai terreni anche in maniera più moderna”.
«È necessario passare – ha sostenuto Marzio Blaiotta, di Anbi Calabria – da un sistema di irrigazione a pioggia ad un sistema di irrigazione a goccia, creando impianti efficienti e nuovi, senza trascurare l’ammodernamento e la manutenzione di quelli vecchi». Dei 260 mila ettari, però, solo 114 mila sono dominati, e di questi solo 86 mila sono irrigabili e 29 mila, infine, risultano effettivamente irrigati. Secondo il professore Giancarlo Principato, dell’Università della Calabria, «dobbiamo fare i conti con la realtà e rinunciare all’obiettivo dell’intera copertura sui 360 mila ettari, cercando di concentrarci su un efficientamento della rete già dominata ed irrigabile. Bisogna inoltre spingere gli enti interessati a lavorare sugli impianti esistenti e sulle infrastrutture. Capire se le dighe già costruite e non funzionanti come Esaro Basso e Votturino e quelle da finire come Metramo e Menta possano effettivamente essere utili. A queste dighe si aggiungono quelle progettate e per le quali i lavori non sono mai iniziati come quella dell’Alto Esaro e del Melito.
«Bisogna capire il da farsi – ha sostenuto il presidente della Regione, Mario Oliverio – e rendere le dighe già iniziate e finite utili allo scopo che è quello del risparmio economico per la collettività. Comprendere se le dighe mai iniziate possono essere realizzate o meno. Dopo Pasqua, infatti, sarà attivo un gruppo di lavoro che si occuperà solo di questo problema, perché negli ultimi anni le risorse non sono state utilizzate in maniera intelligente connettendo tutti i dati in nostro possesso». 
Oliverio ha anche parlato del governo dell’acqua che, ha detto, «sarà integrale e unico sia per l’uso civile che per quello agricolo, e sarà reso interamente pubblico, sottraendolo alla Sorical e agli Ato, dando occasionalmente ai privati la gestione di alcuni piccoli impianti e reti idriche. I cittadini non possono pagare per la cattiva gestione e le perdite economiche a loro non imputabili. Devono pagare il giusto per i servizi che ricevono». All’incontro ha preso parte anche Carmelo Salvino, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, che ha sottolineato come «la questione dell’acqua sia posta anche al centro dal Piano di sviluppo rurale e rappresenti una condizione ex ante per accedere a determinati finanziamenti. La Calabria è stata la prima regione che ha istituito un gruppo interdipartimentale per la regolazione dei volumi idrici che è uno specifico adempimento che il governo nazionale e regionale deve fare su richiesta della Unione europea, per questo motivo anche grazie ai fondi del ministero delle Politiche agricole si inizierà subito a lavorare al piano irriguo regionale».

AGRINSIEME NON CI STA A stretto giro è arrivata la replica di Agrinsieme, confederazione che riunisce tra gli altri Cia, Confagricoltura e Confcooperative. «La conferenza stampa di oggi – afferma in una nota il presidente Alberto Statti – è un semplice tentativo di “distrazione, o se volete, irrigazione di massa”; tutte bufale ammantate da numeri diffusi in un incontro nel quale – per l’ennesima volta – si assiste all’inqualificabile sovrapposizione tra il ruolo di rappresentanza di tutti i Consorzi (in capo ad Anbi Calabria) ed il protagonismo di una singola organizzazione agricola. Ora, che i Consorzi – grazie ad elezioni sulle quali ci siamo già espressi – siano sgovernati da Coldiretti è un fatto, che i Consorzi e l’Anbi Calabria coi soldi nostri – organizzino vetrine per la vanagloria altrui è circostanza che non tolleriamo e sulla quale non intendiamo soprassedere. Perché già tolleriamo l’unicum di un sistema che ci obbliga a pagare tributi ai Consorzi senza avere servizi ed alcun beneficio; che ci si chieda pure – coi soldi di tutti e sempre con quei tributi – di finanziare un club privato è francamente troppo». 
Statti lancia un vero e proprio aut aut: «si modifichi la legge regionale che consente ai Consorzi di Bonifica – a fronte di uno sfascio completo e senza rendere servizi – di pretendere pagamenti.
Spiace notare come per la conferenza stampa di un ente, divenuto ormai niente di più di un club privato, si siano concesse stanze della sede regionale; sorprende che la roboante definizione di “presentazione nuovo Piano Irriguo regionale” sia stata riferita ad un tentativo di distrazione dai problemi veri ed urgenti. Comprendiamo le premesse – in se meritevoli di attenzione per quanto attiene alla necessità di aumentare la superficie regionale irrigata e disciplinare il sistema irriguo regionale – ma in ogni caso stupisce anche la partecipazione alla conferenza stampa del presidente della giunta regionale; l’iniziativa di stamane, lo ripetiamo, è stata ammantata da obiettivi generali ed indistinti e – dunque – apparentemente giustificata ma nella realtà si è tradotta in una iniziativa di parte, su temi pubblici e sui quali non c’è alcuna condivisione, nella sede che non dovrebbe essere trascinata da una parte o dall’altra». 
Il responsabile di Agrinsieme riserva stoccate pure al governatore Mario Oliverio, che ha partecipato alla conferenza «sottraendo forse tempo ad un’altra meritevole iniziativa e cioè la seconda tappa del “Roadshow di Fruit&Veg System”; iniziativa nella quale è visibile un intelligente protagonismo istituzionale e regionale e che riscuote, invece, il nostro pieno apprezzamento per.
Quanto ai Consorzi di Bonifica ed al nuovo Piano Irriguo per carità di patria non si vada oltre; assegnare ulteriori compiti, ruoli, funzioni e progetti ai Consorzi di Bonifica significherebbe volersi fare inutilmente del male. Perché a garantire uno schema irriguo efficace ed efficiente non può essere chiamata un’organizzazione consortile che – allo stato attuale – fa acqua da tutte le parti; come d’altro canto testimonia quanto inizia ad accadere sui territori dove il concepire i Consorzi come un affare di sigla sindacale inizia a suscitare reazioni, come recentemente accaduto in quel di Rosarno».

 

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