CATANZARO La Regione Calabria rischia concretamente di perdere altri 48 milioni di fondi Ue. Il monito è contenuto in una comunicazione riservata inviata nei giorni scorsi dal direttore generale del dipartimento Lavoro (e Autorità di gestione del Fse 2007-2013), Antonio De Marco, ai vertici della giunta regionale. Tutto ruota attorno ai fondi del Fse destinati a corsi di formazione. Secondo la Commissione europea, infatti, il bando per la formazione di oss (operatori socio-sanitari) per le imprese sanitarie e le Aziende ospedaliere e sanitarie del 2014, «presenta gravissimi elementi di irregolarità e illegittimità purtroppo non sanabili». Da Bruxelles esprimono dubbi anche sul sistema dei controlli di primo livello fino al 2015. Una serie di anomalie che potrebbero indurre i servizi di controllo della Commissione europea a operare una rettifica forfettaria del CoCof (Comitato di coordinamento dei fondi) del 25% sulle spese certificate di domande di pagamento per il triennio 2013-2015 e pari a circa 48 milioni. Un bel salasso, insomma. «Un importo – scrive De Marco – non facilmente assorbile dagli attuali “overbooking” di rendicontazione sul Fse, e che potrebbe determinare un danno effettivo sul bilancio regionale di circa 18-20 milioni».
«DENUNCIA ALLA CORTE DEI CONTI» La procedura di sospensione dei pagamenti sarà completata a breve e, nel frattempo, è probabile che la giunta avvii una verifica per individuare le responsabilità che hanno determinato tale situazione. De Marco, al riguardo, non sembra nutrire particolari dubbi: tutto è addebitabile «alle irregolarità procedurali della precedente amministrazione». Il dg va addirittura oltre, preannunciando nella missiva «di segnalare a breve alla Corte dei conti per l’accertamento degli eventuali danni erariali e patrimoniali che potrebbero essere indotti a carico della Regione Calabria».
I PUNTI CRITICI Sono quattro le questioni ancora aperte e per le quali gli uffici di Catanzaro devono dare risposte a Bruxelles. Ad oggi la Regione deve confermare l’importo effettivo delle spese irregolari a seguito dei ricontrolli delle operazioni interessate sugli aiuti di Stato alla formazione. «A riguardo – scrive sempre De Marco – l’ufficio controlli di primo livello sta conducendo verifiche supplementari rispetto a quelle già espletate». Verifiche sono poi in corso sui risultati delle indagini condotte dalla Regione su un campione di progetti di politica attiva del lavoro affidati alle Province. E ancora: non c’è una valutazione aggiornata del nuovo strumento di ingegneria finanziaria (Fuoc). «La Regione, infine, – aggiunge il dg De Marco – deve fornire un’analisi sulle caratteristiche dei beneficiari che hanno effettivamente ricevuto il contributo dei Fondi di garanzia per il microcredito e l’occupazione. Poiché è stato prorogato al 30 ottobre 2016 il termine per le erogazioni a carico del Fuoc nei confronti delle imprese beneficiarie, l’indagine potrà essere effettuata solo dopo la scadenza del termine».
CORSA CONTRO IL TEMPO Dopo che i funzionari della Commissione europea hanno anticipato l’intenzione di applicare rettifica forfettaria del 25% alle spese certificate nelle domande di pagamento (48 milioni su un totale di 192 milioni), l’Autorità di gestione ha presentato una ricerca sulla composizione delle richieste per dimostrare che la rettifica finanziaria non può essere applicata a tutta la spesa certificata nelle domande stesse. «Se tale analisi venisse condivisa dalla Commissione – scrive De Marco al presidente Oliverio e al resto della giunta – l’impatto della rettifica si ridurrebbe. Pertanto, l’impatto del taglio sarebbe stimabile tra 28 e 48 milioni».
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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