Mario Oliverio, presidente della giunta regionale calabrese, non può più attendere ma deve prendere una posizione decisa e chiara chiarendo ai calabresi cosa ne pensa del referendum del 17 aprile. Il Pd nazionale ha assunto una gravissima presa di posizione, ha, infatti, reso nota la volontà di schierarsi a favore dell’astensionismo rispetto al referendum contro le trivelle. Il fatto è assai più sconcertante se si pensa che sette delle nove regioni che hanno proposto il referendum sono regioni governate dal Pd. Fra queste c’è anche la Calabria. Oliverio, fra i promotori del referendum del prossimo 17 aprile, non può continuare a fare silenzio. I tempi sono strettissimi e la partita in gioco assai importante. La medesima richiesta noi l’estendiamo all’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo. Anche in questo caso son si può essere ambientalisti a giorni alterni. I calabresi, i cittadini devono sapere da quale parte stanno Oliverio e Rizzo. Se hanno ancora intenzione di difendere le ragioni del referendum, del nostro mare, delle nostre coste, dell’agricoltura, della pesca, dell’ambiente.
Dal governo nazionale si sta tentando la carta di non far raggiungere il quorum che sarebbe un’occasione sprecata anche in termini di sperpero di denaro pubblico dal momento che non si è voluto accorpare il referendum alle elezioni amministrative. Si è cosi optato per rinunciare ad un risparmio di 300 milioni di euro per le casse dello Stato, ed ora questi stessi signori occuperanno spazi pubblici per promuovere l’astensione. I cittadini sono chiamati ad esprimere il proprio parere ed hanno diritto ad una capillare e costante campagna informativa in merito, conoscere le ragioni del “Sì” e le conseguenze disastrose del “No”. Fino al momento che Renzi, il segretario del Partito democratico, non ha palesato la posizione nettamente contraria al referendum, si sprecavano le dichiarazioni pubbliche del presidente della Regione Calabria e della giunta sulla bontà del referendum e l’importanza di aver raggiunto tale obiettivo. A meno di un mese dal giorno del voto il silenzio domina. Tutto ciò è assai preoccupante e non tollerabile.
L’impegno di tutti i calabresi è votare “Sì” per difendere il nostro turismo, il lavoro, la sicurezza, la democrazia. La Calabria non è il Texas, lo sappiano sia Renzi che Oliverio e Rizzo.
*Responsabile regionale Italia Nostra Calabria (sezione Ambiente)
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