Dall’ex assessore regionale all’Agricoltura, Michele Trematerra, riceviamo e pubblichiamo:
Le recenti notizie apparse ufficialmente sugli organi di informazione e riguardanti il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 divulgate dal presidente della Regione Calabria Oliverio, impongono al sottoscritto, cha ha avuto nella passata legislatura l’onore di guidare l’assessorato competente, di rompere alla consegna del silenzio che si era dato, per fare delle doverose considerazioni rivolte non solo e non tanto al presidente Oliverio ma a tutti, e sono tanti, i calabresi che di agricoltura vivono.
Fa estremamente piacere leggere, da calabrese, di risultati conseguiti attraverso tavoli di lavoro fra associazioni e Regione, addirittura rappresentata oltre che dalla dirigenza, dalla sua espressione maggiore, il presidente. Immagino anche perché l’agricoltura calabrese, ad oggi non ha ancora un assessore! Così come fa estremamente piacere leggere della soddisfazione, oltre che del presidente, anche delle associazioni, con la quale si sottolineano le priorità che sono state date col nuovo Psr: olivicoltura, agrumicoltura e zootecnia con il relativo potenziamento delle relative filiere, aggregazione dei produttori, con in primo piano gli imprenditori agricoli professionali, gli agricoltori diretti. E poi ancora le zone di montagna, le aree interne ed terreni agricoli confiscati alla mafia. Non ultimo la volontà di assicurare con il nuovo Psr l’insediamento di 1000 giovani agricoltori.
È anche molto importante la soddisfazione espressa per il rispetto della tempistica imposta dalla Commissione europea, grazie al quale il nuovo Psr potrebbe essere approvato in tempi ragionevoli. E con esso i bandi conseguenti.
Non posso evidenziare come il percorso di elaborazione di un Programma sia cosa lunga e laboriosa, basta pensare che la prima riunione di partenariato è di novembre 2012, con un susseguirsi incessante di incontri/confronti con tutti i portatori di interesse. Ripeto: sono contento che la finale si sia vinta, ma è stato fondamentale avere una squadra che ti ha portato a giocarla la finale. Noi sappiamo che per gli altri Fondi Comunitari la squadra non ci ha portato in finale… anzi, non è stata ammessa, a quanto si legge, neanche al torneo.
Per tale motivo la soddisfazione espressa dal presidente Oliverio non può che essere anche e soprattutto mia, e di tutte le persone che a vario titolo hanno prestato servizio al dipartimento Agricoltura nella scorsa legislatura, a partire dal dirigente generale dell’epoca, il professore Zimbalatti. L’aver presentato nel luglio 2014 il Programma, da parte della mia amministrazione, nei tempi, con le modalità e con la forma dettati dalla Commissione, scritto da noi e con la collaborazione e la condivisioni di tutte le organizzazioni, consente di far dire, oggi, che la tempistica viene mantenuta e con essa vengono mantenuti saldi quei contenuti, per i quali oggi si è molto soddisfatti, che vedono delle importanti azioni definite come priorità dal presidente Oliverio. Ivi comprese le facilitazione alla coltivazione dei terreni sottratti alla mafia.
Con molta onestà devo dire altresì, e non per sminuirne l’ottimo lavoro del presidente Oliverio da reggente dell’assessorato Agricoltura, che buon per lui e per tutti i calabresi, non ha avuto i problemi che ha avuto la mia Amministrazione al suo insediamento. Noi abbiamo ricevuto in eredità dalla giunta Loiero un Psr, scritto da chi sa chi, e gestito in maniera tale da ritrovarsi, nel 2010, al quartultimo posto come avanzamento di spesa e di interventi, in Italia. Glielo abbiamo consegnato al quinto posto, in Italia. Soltanto dietro Regioni storicamente più efficienti ma notoriamente molto più piccole come dotazione finanziaria dei Programmi. Ed è solo grazie a queste performance, che hanno consentito la promozione della Calabria fra le Regioni virtuose nella spesa dei fondi comunitari, ovviamente in agricoltura, se la dotazione finanziaria del Psr 2014-2020 è dell’attuale ricca consistenza. Ovviamente non si tratta di risultati raggiunti dal sottoscritto ma da una squadra da noi costruita con funzionari e dirigenti fatti crescere sotto tutti i punti di vista, che fortunatamente oggi continuano a costituire l’asse portante operativo del dipartimento Agricoltura, in continuità con il grande lavoro portato avanti nella legislatura precedente.
Che l’agricoltura sia pertanto uno dei pilastri portanti dell’economia della Calabria è un assioma che non ha bisogno di ulteriori approfondimenti né tantomeno di reiterati e vecchi slogan. Che per questa legislatura rappresenti una priorità, lo stiamo sentendo dal presidente Oliverio. Ma che durante la scorsa legislatura questa risorsa sia stata considerata per come meritasse, non lo abbiamo sentito dire a nessuno. Onore pertanto al presidente Oliverio se riuscirà a mantenere alta l’attenzione su questo importante pezzo di Calabria e se riuscirà a mantenere, se non anche a migliorare, gli ottimi risultati raggiunti in tema di agricoltura dal governo che lo ha preceduto!
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