REGGIO CALABRIA «L’attività del gruppo consiliare del Partito democratico può considerarsi senza dubbio corretta e coerente con i principi di ragionevolezza e contenimento della spesa pubblica». Lo afferma, in una nota, il gruppo del Partito democratico in consiglio regionale, sottolineando di aver già fornito alla Corte dei Conti i chiarimenti richiesti riguardo il rendiconto 2015.
DELUCIDAZIONI In particolare, si legge nella nota ai magistrati contabili sono state fatte pervenire «una copia del manifesto dell’iniziativa» e una «nota integrativa» per spiegare l’inerenza al fine e all’attività istituzionale del gruppo dell’evento “Presentazione proposta di legge emersione del lavoro nero – una regione dei diritti e del lavoro”, più un’ulteriore nota per spiegare «i criteri di determinazione del compenso, calcolato sulla base delle vigenti tariffe professionali (in misura inferiore al valore medio) tenendo come parametro il personale gestito ed il budget complessivo del gruppo (non essendo tra l’altro nota la spesa effettiva al momento di conferimento dell’incarico)».
Infine – informano dal gruppo dem a Palazzo Campanella – sono stati forniti alla Corte i chiarimenti richiesti riguardo i collaboratori Calonico, Ierace e Panetta. Per i giudici contabili, «non risultano inseriti in alcuno dei progetti di lavoro» e per di più Panetta, insieme a un ulteriore collaboratore, Graziano non risulta inserita neanche nelle relazioni finali fornite alla Sezione.
LA CORTE STIA PIU’ ATTENTA Ma dal gruppo replicano che «la presenza nell’organico (con contratto co.co.pro.) dei suddetti collaboratori, risulta chiaramente, oltre che dall’oggetto della prestazione prevista nei rispettivi contratti (anch’essi allegati al rendiconto) anche dalla presenza dei singoli nominativi nelle relazioni finali, corredate dalle rispettive firme (così nella copia della relazione finale). La collaboratrice Panetta, in particolare, compare sia nell’elenco del progetto di lavoro che nella relazione finale del progetto, sebbene il nominativo, per mera svista, non fosse stato inizialmente inserito nel file e, una volta stampato il documento, lo stesso fosse stato in effetti integrato a penna, con annotazione per autentica del capogruppo. Infine, riguardo alla collaboratrice Graziano, si sottolinea che il nominativo risultava fin dall’inizio inserito nell’elenco della relazione finale del progetto». In sintesi – spiegano dal partito democratico – «l’equivoco è nato dal fatto che, su 44 nominativi, tre non sono stati semplicemente trascritti nell’elenco riassuntivo del progetto, ma si è trattato di una dimenticanza che avrebbe potuto essere chiarita semplicemente andando a guardare la documentazione allegata al rendiconto».
RISPARMI In più, rivendicano i dem, per le spese di funzionamento, «su un tetto massimo di complessivi euro 81.597,60, sono stati effettuati dei tagli che hanno portato ad un risparmio di spesa di ben 77.947,71 euro, riducendo la spesa totale a soli 3.650,00 euro in un anno» e «non sono state effettuate e/o contestate spese per attività non inerenti all’attività istituzionale». Per quanto riguarda le spese di consulenza «che – sottolineano -in considerazione della fisiologica complessità tecnica dell’attività di gestione del gruppo, sono comunque necessarie va sottolineato che le stesse sono state razionalizzate e quantitativamente dimezzate rispetto agli anni precedenti».
I CHIARIMENTI DI BIAFORA Ha rivendicato la sua regolare esistenza anche il collaboratore della Casa della Libertà Alessandro Biafora, che per la Corte non risulta in nessuna delle relazioni finali che il gruppo è obbligato a presentare. «Posso affermare – si legge in una nota dello stesso Biafora – che ho sempre rispettato i tempi di consegna previsti dal contratto di collaborazione, inviando puntualmente la relazione. Il tutto è provato dalla corrispondenza telematica esistente tra il sottoscritto e le Strutture, che ha registrato i precisi momenti di trasmissione». Inoltre, si Biafora ci tiene a evidenziare «anche la assoluta correttezza formale e sostanziale degli adempimenti fatti dal gruppo consiliare nel trasmettere la documentazione alla Corte dei Conti. Ai rilievi formulati dalla Corte dei Conti è stato già dato riscontro tempestivamente ed esaurientemente dall’ufficio legale della Regione e dallo stesso Gruppo, attraverso la ritrasmissione della documentazione, già inviata, ripeto, nei termini previsti correttamente ed integralmente».
x
x