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Razionalizziamo le aree Gal

L’approvazione del Programma di sviluppo rurale, ma ancor di più la definizione dei Criteri di selezione il 12 febbraio scorso, ha determinato notevole interesse ed attesa sui territori sia per qua…

Pubblicato il: 23/03/2016 – 12:18

L’approvazione del Programma di sviluppo rurale, ma ancor di più la definizione dei Criteri di selezione il 12 febbraio scorso, ha determinato notevole interesse ed attesa sui territori sia per quanto concerne la predisposizione dei progetti per l’attivazione delle Misure previste dal Programma sia anche per quanto riguarda le iniziative per la costituzione dei partenariati afferenti l’attuazione della strategia Leader.
Per quanto attiene alla “strategia Leader” durante gli incontri partenariali del 9 e 10 febbraio u.s. relativi alla definizione dei Criteri di selezione c’è stato accordo unanime sulla necessità di pervenire ad una razionalizzazione dell’intero sistema prevedendo sia la riduzione del numero delle aree che l’estensione della superficie a tutti i territori eleggibili.
A sostegno di quanto sopra rappresentato, a larghissima maggioranza, nella discussione è emerso di inserire a verbale che: “si operi la razionalizzazione delle aree Gal affinché si possa pervenire alla riduzione delle stesse, per conseguire una maggiore incidenza dei Psl sui territori. La nuova razionalizzazione deve prevedere, comunque, l’inserimento nelle aree Gal di tutte le aree eleggibili del Psr”.
Da allora, però, non abbiamo avuto altre notizie se non generiche risposte, del tipo che il Dipartimento ci sta lavorando.
La definizione delle aree Leader e quindi la individuazione dei territori di riferimento diventa quanto mai urgente in considerazione che fervono numerose iniziative sia per quanto riguarda la composizione dei partenariati che per quanto riguarda le aree interessate. Spesso sui territori si muovono più gruppi di interesse e se questo portasse ad una sana competizione sulle prospettive di sviluppo di un’area rurale sarebbe cosa apprezzata, ma spesso i costituendi partenariati fanno riferimento a territori che coincidono solo in parte mentre per la restante parte riguardano aree in cui operano altri gruppi di interesse.
Una tale impostazioni fin dall’origine, rappresenta uno “spreco di energie”.
Non c’è dubbio che fa piacere l’interesse e la voglia di prospettare Piani di sviluppo locali capaci di determinare lo sviluppo socio-economico dei propri comprensori, ma si potrebbero determinare situazioni difficili poi da riportare a sintesi; per intanto registriamo si sta creando tale e tanta confusione a tutto danno dei territori interessati dalla Misura.
Per questo riteniamo che sia quanto mai urgente definire il numero dei Gal attivabili ed i relativi territori di riferimento anche perché pare che il dipartimento Agricoltura sia quasi pronto alla pubblicazione dei bandi.
Sarebbe utile a tale scopo organizzare un tavolo tecnico al fine di attivare un confronto per fornire un nostro contributo su criteri e metodi per la individuazione dei territori che non possono non tenere conto delle caratteristiche orografiche e dagli indicatori socioeconomici.

*Presidente di Coldiretti-Calabria

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