Ultimo aggiornamento alle 14:11
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Chiesta la conferma della condanna per il boss di Sant'Ilario

REGGIO CALABRIA Conferma di tutte le condanne inflitte in primo grado a tutti gli imputati del processo Dogville. È questa la richiesta formulata dal sostituto procuratore generale Domenico Gallett…

Pubblicato il: 24/03/2016 – 10:22
Chiesta la conferma della condanna per il boss di Sant'Ilario

REGGIO CALABRIA Conferma di tutte le condanne inflitte in primo grado a tutti gli imputati del processo Dogville. È questa la richiesta formulata dal sostituto procuratore generale Domenico Galletta al termine della sua requisitoria di fronte alla Corte d’Appello di Reggio Calabria. Alla sbarra ci sono il boss di Sant’Ilario dello Jonio, Giuseppe Belcastro, nel giugno 2014 condannato a 13 anni e 4 mesi di carcere, il figlio naturale Antonio Galizia, punito con 7 anni, e la moglie del boss, Grazia Marzano, condannata a 5 anni. Insieme a loro sono stati condannati anche Domenico Musolino (13anni e 4 mesi), Ivano Tedesco (5anni) e Giuseppe Nocera (4 anni). Ergastolano, ma fuori dal carcere per decorrenza termini dal 2010 a causa di un ritardo nel deposito delle motivazioni della sentenza, stando alla ricostruzione della Dda, Belcastro non solo aveva costretto un imprenditore a versargli regolarmente mille euro, ma anche ad assumere come braccianti agricoli alcuni affiliati alla cosca, incluso il figlio del boss, cui lo stipendio veniva pagato regolarmente nonostante non avessero mai lavorato. Gli assegni usati per pagare gli stipendi, venivano portati all’incasso da uno degli indagati, che poi girava il denaro a Belcastro. Vessato dalla cosca, l’imprenditore ha denunciato tutto alla polizia fornendo i riscontri all’attività di indagine che aveva già dimostrato l’operatività del boss Giuseppe Belcastro e dei suoi scagnozzi nel territorio di Sant’Ilario dello Jonio.

LA CARRIERA CRIMINALE DI BELCASTRO Cresciuto all’ombra della potentissima cosca D’Agostino, è tra le loro fila che Belcastro cresce come infallibile killer e fedele braccio destro dei tre fratelli D’Agostino, fino a quando l’avidità dei tre giovani boss non fa esplodere il malcontento. Uomo della vecchia ‘ndrangheta, fedele ai falsi principi di rispetto mafioso, a Belcastro non andava giù che i tre fratelli trattenessero per sé tutti i proventi dell’attività illecita, lasciando a stecchetto picciotti e gregari. Ed è per questo che, secondo le indagini – da killer fidatissimo del clan – si convertirà rapidamente nel capofila di una scissione interna che porterà «i cani morti di fame» della cosca a voltare le spalle ai D’Agostino. 



«UNA NUOVA ‘NDRINA» A dare manforte al ribelle, da Reggio arriverà anche Tommaso Romeo, noto killer della città forgiatosi negli anni della seconda guerra di ‘ndrangheta. «Attorno a loro – aveva commentato il procuratore aggiunto Nicola Gratteri all’epoca del fermo – si è andato coagulando gran parte del gruppo di fuoco dei D’Agostino. Di fatto, assistiamo alla creazione di una nuova ‘ndrina». Un affronto che il clan d’origine non ha sopportato. Dai primi anni Novanta, il comprensorio di Sant’Ilario verrà insanguinato dalla faida fra le due consorterie, durante la quale la cosca di nuovo conio verrà stritolata dalla potenza di fuoco che i D’Agostino possono mettere in campo, grazie anche a killer venuti da fuori. Solo anni di latitanza volontaria – ha sottolineato oggi Gratteri – hanno permesso a Belcastro e Romeo di salvarsi dalla furia del clan avversario. A spiegare quella lunga scia di sangue sarà l’operazione “Prima luce”, che nell’estate del 2000 porterà dietro le sbarre 14 persone, in seguito condannate sia in primo grado, sia in appello a pene pesantissime. Fra loro, anche Giuseppe Belcastro, ormai divenuto boss della piccola ma feroce cosca che a colpi di lupara aveva cercato di farsi strada a Sant’Ilario.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x