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Perri si sfoga dopo il sequestro: «Sono una vittima dei clan, non un colluso»

LAMEZIA TERME «Non ho più fiducia dal 2003. Dalla morte di mio padre (ucciso in un agguato, ndr) non ho visto nessuno. Neanche l’associazione antiracket ha preso posizione nei nostri confronti». So…

Pubblicato il: 25/03/2016 – 12:04
Perri si sfoga dopo il sequestro: «Sono una vittima dei clan, non un colluso»

LAMEZIA TERME «Non ho più fiducia dal 2003. Dalla morte di mio padre (ucciso in un agguato, ndr) non ho visto nessuno. Neanche l’associazione antiracket ha preso posizione nei nostri confronti». Sono le parole di Franco Perri, l’imprenditore di Lamezia Terme che, in una conferenza stampa convocata questa mattina dai suoi difensori Francesco Pagliuso e Salvatore Staiano, ha commentato il sequestro delle sue attività. Uno dei più voluminosi mai registrati in Calabria: 500 milioni di euro per il gruppo imprenditoriale che detiene anche la proprietà del centro commerciale “Due Mari”.
La vicenda giudiziaria di Perri era iniziata lo scorso maggio con l’ordinanza Andromeda che aveva colpito la cosca Iannazzo di Sambiase e che aveva coinvolto lo stesso imprenditore. «Otto mesi di attività difensiva che sono stati dimenticati dalla Distrettuale antimafia di Catanzaro», ha affermato l’avvocato Pagliuso che durante la conferenza ha ripercorso gli ultimi mesi sottolineando come quasi tutti le accuse di Perri sono cadute. «Si denota una mancanza di spirito critico da parte della Distrettuale perché non ha tenuto conto che le accuse rivolte a Perri partono da da alcuni collaboratori, le cui dichiarazioni sono state ritenute inattendibili anche dal Tribunale del riesame. Ad oggi non esistono intercettazioni a carico di Perri, che non è indagato per 416 bis (il reato di associazione mafiosa, ndr)», ha ribadito Pagliuso.
Al centro della conferenza stampa soprattutto la situazione delle attività – ora soggette alla gestione da parte di amministratori giudiziari – e dei dipendenti. «Perché queste aziende non possono attendere il processo in libertà così come lo stesso Perri?», si chiede l’avvocato Pagliuso che ribadisce come questo provvedimento venga ad intaccare anche l’apertura per il mese di giugno di una piattaforma del gruppo Perri in cui era prevista la nascita di nuovi punti vendita con un investimento stimato in circa 7 milioni di euro. Uno dei nodi è proprio quello che riguarda il personale: «Il rischio – dice ancora Pagliuso – è che le banche chiudano i conti, i fornitori vadano altrove e 754 famiglie vadano a casa».
Franco Perri, prende la parola e risponde alle domande dei giornalisti: «Non abbiamo nulla da nascondere, tutte le verifiche della Finanza e dell’Agenzia delle entrate non hanno prodotto nulla. Non mi sono arricchito, ma ho reinvestito».
E poi si dissocia dall’accusa di aver stretto legami con la cosca Iannazzo: «Non ho mai pagato il pizzo, sono una vittima di ‘ndrangheta, non un colluso. Ho ricevuto teste di capretto, hanno appiccato il fuoco alle mie attività. Ho fatto condannare un uomo per aver trafugato la bara di mio padre. E non sono mai stato tutelato dalla polizia giudiziaria».
Per l’avvocato Staiano quello di Perri, che «si trova qui anche per affrontare un processo mediatico,  è stato un atto di coraggio. Se fosse stato un mafioso non si sarebbe presentato qui in conferenza stampa. Lui e la sua famiglia sono delle vittime e si stanno esponendo». Il legale ha accennato alla decisione di «costituire un pool difensivo in cui oltre agli avvocati sono stati chiamati anche dei commercialisti». Questo per dimostrare «come ci sia stata trasparenza nella gestione delle attività imprenditoriali. Perri ha costruito un impero imprenditoriale ma ha sempre dimostrato di porsi contro le cosche». Versione ovviamente confermata dall’imprenditore: «Il gruppo Carrefour ha continuato a darci fiducia, nonostante i riflettori puntati. Siamo stati bravi a tenere in piedi l’azienda perché non abbiamo licenziato neanche una persona, abbiamo continuato ad avere fiducia da parte dei fornitori. E la nostra contabilità è stata chiara».

Adelia Pantano
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